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    Santa Cruz registra i migliori dati di iscrizione alla previdenza sociale degli ultimi 10 anni

    La ridotta dipendenza dal settore turistico sta rendendo le capitali delle Canarie più resistenti alla crisi economica dovuta alla pandemia.

    Nel caso di Santa Cruz de Tenerife, la cifra registrata lo scorso settembre, con 123.748 persone affiliate alla sicurezza sociale, è la migliore degli ultimi 10 anni.

    “È, senza dubbio, una figura di ottimismo”, dice il consigliere delegato della Società di Sviluppo, Alfonso Cabello.

    Secondo i dati a disposizione della Compagnia di Sviluppo, “questa cifra di affiliazione insieme al numero di disoccupati, che a settembre era 21.992, ci permette di affermare che è la migliore combinazione degli ultimi dieci anni”.

    Queste più di 123.000 persone iscritte alla previdenza sociale rappresentano il 43% di tutti gli iscritti sull’isola.

    “Questo non significa che lavorano tutti nella capitale, ma significa che la sede principale della loro azienda è registrata nel comune”, sottolinea Cabello.

    Tuttavia, l’assessore responsabile della Società di Sviluppo non dimentica le minacce al mercato del lavoro.


    “In questo momento abbiamo due minacce molto specifiche.

    Uno è il lavoro temporaneo, che condividiamo con il resto del mercato del lavoro spagnolo, grazie alla famosa riforma del lavoro, e l’altro sono gli ERTE”.

    Santa Cruz, ha continuato, ha più di 10.000 persone in ERTE.

    Quando si guarda alla disoccupazione che abbiamo attualmente, stiamo giocando con un terzo della disoccupazione, che è appesa lì, e non sappiamo quanto di quell’ERTE si trasformerà in disoccupazione”.

    Cabello ammette che l’estensione di queste pratiche, come proposto dal governo centrale, con le aziende che offrono formazione ai loro dipendenti per migliorare le loro competenze per questo o quel lavoro, li fa temere che, quando finirà, finiranno in licenziamenti.

    Nelle parole dell’assessore, “ciò che segna l’attuale situazione del mercato del lavoro è l’incertezza che incombe per i prossimi sei mesi”.

    Ammette che “abbiamo molto in gioco nella riunione interdipartimentale di tutti i ministeri, una riunione che è in sospeso e che discuterà su come affrontare il periodo natalizio.

    Non possiamo dimenticare che una parte molto importante del nostro tessuto imprenditoriale e, quindi, quella che porta più occupazione, è costituita dal settore del commercio e dei servizi”.

    Nel monitoraggio della Società di Sviluppo sulla ripresa economica, oltre a quelli menzionati sopra, ce ne sono altri che sostengono l’alone di ottimismo che sembra pervadere il tessuto imprenditoriale della capitale.

    Il primo che sostiene questa ripresa è il dato sulla disoccupazione, che, sebbene all’inizio della crisi pandemica si stimava potesse superare i 30.000 disoccupati, si è progressivamente allontanato da quella cifra, con un forte calo negli ultimi mesi, per attestarsi sotto i 22.000 disoccupati, con livelli del 2019.

    Anche l’altra faccia della medaglia del mercato del lavoro, i contratti, mostra cifre positive, con una crescita del 24,7% a settembre rispetto ad agosto, raggiungendo 9.000 nuovi contratti.

    Inoltre, in contrasto con i contratti temporanei che l’assessore ha ammesso, il mese scorso sono stati firmati più di 1.000 nuovi contratti permanenti.

    Questo è il secondo mese in cui si è verificata questa situazione in tutto il periodo della pandemia.

    Tra le occupazioni più assunte ci sono gli addetti alle pulizie di uffici, hotel e simili, con il 13,7% del totale, seguiti dai camerieri (7,5%) e dal personale di vendita in negozi e magazzini (6,8%), occupazioni che rappresentano il 28% delle assunzioni nella capitale.

    Un altro numero che indica la buona predisposizione dell’economia della capitale a continuare a crescere è il numero di licenze di apertura concesse nel comune, che, secondo i dati del Comune di Santa Cruz in agosto, era cresciuto del 111,1% rispetto allo stesso mese del 2020, che in cifre assolute si traduce in 30 licenze di apertura.

    L’importazione di beni è anche uno degli indicatori di crescita più rapida, con un aumento del 92%.

    Per quanto riguarda il consumo di energia, questo è aumentato, in questo caso con i dati di maggio, del 97%.

    E per quanto riguarda il settore del turismo, a luglio, il numero di crocieristi è cresciuto dell’80%, mentre il numero di turisti che hanno soggiornato nella capitale ha raggiunto 762.078.

    Franco Leonardi

     

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