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    In vacanza tra le Isole

    Per raggiungere la libertà devi superare il deserto

    Un viaggio oltre i sensi quello vissuto tra le dune di sabbia di Maspalomas.

    Lo spettacolo che ci regala la natura è una simbiosi con il divino.

    Stare immersa tra quelle montagne di sabbia mi dava la certezza di quanto l’essere umano sia insignificante davanti la maestosità creata da Dio.

    Con tutto il coraggio che avevo, decisi di raggiungere il mare camminando attraverso il percorso più arduo, quello che non aveva certezze di dove sarei finita.

    Davanti a me dune di sabbia altissima che rendevano più pesanti i miei passi, il sole fortissimo delle ore più calde del mattino aumentava la sudorazione.

    Per un attimo pensai di essere stata folle ad aver scelto l’avventura e che forse avrei dovuto seguire il sentiero con le indicazioni, come di solito preferisce la maggior parte delle persone.

    Un po’ come la vita, quando ti mette davanti una scelta e hai due opzioni, la via comoda, abitudinaria che  converge nello stallo del quieto vivere oppure la via più difficile, piena di ostacoli e difficoltà che non sai dove ti porterà alla fine di quel viaggio.


    Alla terza scalata di sabbia vedevo davanti a me ancora e solo paesaggio desertico, nessuna ombra di quel mare che stavo cercando.

    Non avevo con me acqua, e la sete diventava insopportabile, non avevo un cappello per proteggermi dal sole.

    Pensai di essere stata davvero una matta, non sapendo cosa mi aspettava ed essendomi avventurata senza conoscenza.

    Avevo paura di far la fine di quei turisti che perduti in un luogo che non conoscono, vengono poi ritrovati dai soccorsi con lievi o gravi lesioni.

    I miei pensieri andarono alla storia di Gesù nel deserto. Mi immedesimai pensando a quanto duro sia il momento in cui ti senti perduto, senza via d’uscita.

    Ma l’ unica possibilità che hai a quel punto è non mollare!

    E allora continuai a scalare quelle dune, con la sabbia che mi appesantiva le ciabatte e il sole ormai tanto alto che bruciava.

    E quando le speranze sembravano più lontane del cielo che mi guardava, dall’altro lato dell’ultimo apice di sabbia ecco in tutta la sua magnificenza il vasto e spumeggiante mare.

    Blu, con la sua dolce soave melodia, con quel senso rigenerante di freschezza che provai immergendomi  dopo tutta la mia fatica e il sudore.

    Ad ogni bracciata dicevo grazie per quello splendido dono che la natura mi aveva regalato.

    Sdraiata sulle onde, adesso il sole aveva abbandonato il suo cruento lavoro ed era diventato mite e clemente.

    E in quel istante pensai che la  mia forza di volontà mi aveva fatto raggiungere il traguardo.

    E non importava se l’avrei goduto solo per qualche ora, quell’esperienza sarebbe rimasta in eterno nei miei ricordi.

    Luana Reina

     

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