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    “Trash Lab” a Los Realejos: quando arte e sostenibilità vanno di pari passo

    Il progetto ‘Trash lab’ cerca di riconvertire i diversi tipi di spazzatura in interventi artistici nello spazio urbano.

    Bottiglie di vetro, pneumatici, mobili o lattine di soda sono diventati vere e proprie opere d’arte da parte di creatori di tutto il mondo che sono determinati a dimostrare che l’arte e l’ambiente non sono in contrasto ma, al contrario, possono andare di pari passo.

    Un tipo di arte che punta più alla consapevolezza ambientale e alla filosofia che nella società dei consumi i diversi tipi di rifiuti possono anche diventare un oggetto artistico.

    Questo stesso obiettivo è stato raggiunto nel comune di Los Realejos con il lancio di ‘Trash Lab’, un progetto che cerca di riconvertire i diversi tipi di spazzatura in interpretazioni artistiche nello spazio urbano.

    L’idea è nata dagli assessori all’Educazione, all’Ambiente e alla Lotta per il Clima e alla Gioventù del Comune e ha già il suo primo intervento: alcune spighe di grano create utilizzando pali di vecchi lampioni che sono stati installati nel nucleo di Icod el Alto come simbolo di questo ambiente agricolo del comune.

    L’iniziativa è diretta dall’artista locale Góel Domínguez Val, che ha contato per questa azione specifica con la collaborazione dell’azienda di servizi comunali Realserv.

    Queste spighe originali che non passano inosservate per le loro dimensioni, colore e originalità, sono state la presentazione di un progetto più ambizioso da sviluppare nel comune con la partecipazione di diversi artisti dell’isola e non escluso che includa un giovane creatore specializzato nel campo a livello nazionale.

    I partecipanti hanno totale libertà per le loro soluzioni di plastica e con l’eccezione dei rifiuti organici, “possono utilizzare tutti i tipi di rifiuti da cui si capisce che si può fare una riflessione e interpretazione artistica”.


    L’unico limite è l’immaginazione e la creatività dell’artista.

    Il risultato può essere un’opera permanente o effimera.

    Il picco di ‘Trash Lab’ sarà a giugno e consisterà in un open day in cui saranno mostrate le riflessioni di ogni artista, saranno organizzate conferenze, tavoli aperti e sarà aperto ai centri educativi del comune.

    Sarà sul retro della Casa de la Juventud e nella piazza situata sopra il mercato municipale.

    Tutto questo, spiega il consigliere, avrà un canale di comunicazione sui social network, dove saranno inseriti interventi che rifletteranno sull’arte da un concetto di sostenibilità, ecologia e riuso, dato che questa è la filosofia principale del progetto.

    Alberto Moroni

     

     

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