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    Sotto la maschera: Mario Draghi

    Copyright by World Economic Forum
    swiss-image.ch/Photo Remy Steinegger

    Con la salvezza che arriva per mano di Mario Draghi il balzo all’indietro in un medioevo postmoderno è completo.

    Vogliamo essere obiettivi.

    Tralasciando ogni commento e ogni emozione personale, dati alla mano, cerchiamo di dirvi chi è Mario Draghi e anche, cosa è venuto a fare, e per conto di chi.

    1991: DIRETTORE GENERALE DEL TESORO

    La nomina gli deriva dall’appoggio di Guido Carli, personaggio inattaccabile quanto discusso della DC, vicino a Giovanni Leone, e pupillo di Giulio Andreotti.

    1992: RAPPRESENTANTE ITALIANO SUL BRITANNIA

    Sul panfilo Britannia, in una condizione di “non territorialità“ viene decretato lo smembramento e la svendita del settore pubblico (industria e servizi) all’alta finanza.

    2002/2006: VICEDIRETTORE DELLA GOLDMAN SACHS


    Lo zelo dimostrato nello smembramento del settore pubblico a vantaggio dei giganti della finanza gli vale la fiducia dell’entità finanziaria che sarà responsabile del crollo finanziario del 2008 dovuto alla “bolla” immobiliare legata ai mutui subprime e derivati, i cui effetti a lungo termine durano ancor oggi.

    2005: GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA

    La benedizione della Goldman Sachs ben vale la fiducia del Presidente Napolitano.

    E sotto la Presidenza Draghi lo scandalo del Monte dei Paschi passa liscio come l’acqua.

    2008: crollo a catena della finanza mondiale dovuto alla bolla immobiliare americana.

    L’Italia assume –come dubitarne- un ruolo definito dalla stampa internazionale “collaborativo e non critico”.

    2011: PRESIDENTE DELLA BCE

    Scrive la famosa lettera a Berlusconi -in cui di fatto la BCE detta a un “libero Governo” le linee base dell’Austerity- a 4 mani con il suo predecessore, Jean Claude Trichet, contemporaneamente finanziere e presidente della BCE, senza che volasse una mosca sul conflitto di interessi nella rigorosa Bruxelles.

    1998 la legge Draghi  determina lo smembramento del settore pubblico a vantaggio dell’alta finanza.

    Promuove e appoggia il governo Monti.

    Interrompe l’acquisto dei Titoli di Stato Italiani  da parte della Banca centrale, portando alle stelle la potenza del caccia bombardiere del 21° secolo, LO SPREAD.

    IL CROLLO DELLA GRECIA lo vede al comando delle politiche che sacrificano “un paese a una moneta” già da allora propugnatore dell’irreversibilità dell’EURO, a qualunque costo.

    2012: BATTEZZA IL FISCAL COMPACT

    Ovvero: accettare disposizioni vincolanti di natura solo PREFERIBILMENTE  costituzionale, cedendo porzioni di sovranità all’UE per evitare la fine dell’Euro a prezzo del declino della Democrazia.

    Club Bildeberg: le 130 persone più influenti del mondo lo invitano a un tavolo per pochi fidati custodi del diritto dei più forti di usare i deboli come oliva nel calice del Martini.

    Ad altiora! Sempre più in alto, arriva l’invito al gruppo dei trenta, la commissione trilaterale, la creatura della famiglia Rotschild.

    Infine, l’apice di un procedimento selettivo che ad ogni passo allontana dalla base dell’elettorato democratico il punto di vista, gli interessi, gli obblighi di obbedienza, le intenzioni di un uomo che raccoglie in sé tutti il livelli possibili del pericolo con il quale si confronta la democrazia.

    Febbraio 2021: portato a braccia da un Presidente della Repubblica che vorremmo ma difficilmente riusciremo a dimenticare, Capo del Governo, inaugura il mandato con un discorso totalmente rivolto alla realtà finanziaria internazionale in cui il solo punto che ci riguarda da vicino non è più nemmeno la richiesta, ma ormai l’avviso che, coerentemente con tutto il percorso precedente intende:

    1. 1.Sacrificare diritti inviolabili
    2. 2.Per darci indietro una parte del NOSTRO denaro che versiamo all’UUEE
    3. 3.Per salvarci da un disastro causato dalle politiche della UUEE delle quali è ampiamente responsabile.

    Claudia Maria Sini

     

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