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    Il CEOE approva l’estensione dell’ERTE

    L’ultima proposta del Governo propone l’estensione di tutti gli ERTE senza la necessità di nuove autorizzazioni amministrative, con un risparmio di gestione e di costi burocratici.

    Il Comitato Esecutivo della CEOE (La Confederación Española de Organizaciones Empresariales), riunitosi, ha approvato all’unanimità l’estensione del regolamento sul lavoro temporaneo (ERTE) fino al 31 maggio offerto dal Governo, spianando così la strada ad un nuovo accordo sociale per l’estensione di questo strumento.

    “Gli organi direttivi della CEOE hanno deciso all’unanimità di approvare il documento sulla proroga del regolamento sul lavoro temporaneo (ERTE) fino al 31 maggio”, si legge nella dichiarazione rilasciata, che ha anche sostenuto la richiesta dell’ATA di fornire protezione e assistenza ai lavoratori autonomi che sono interessati da limitazioni di capacità e attività per ordine amministrativo.

    L’esecutivo del CCOO sta anche analizzando in questo momento l’ultima proposta del Governo di estendere l’ERTE, anche se il sindacato è già stato favorevole a dare continuità a questo strumento.

    UGT, da parte sua, ha già informato il suo Esecutivo la scorsa settimana del contenuto della proposta del Governo e Cepyme, che dovrebbe seguire i passi della CEOE.

    In questo modo, il Governo e gli agenti sociali suggelleranno nuovamente una nuova estensione dell’ERTE, che manterrà in termini molto simili l’attuale regolamento, in vigore fino al 31 gennaio.

    L’ultima proposta del Governo propone l’estensione di tutti gli ERTE senza la necessità di nuove autorizzazioni amministrative, con un risparmio di gestione e di costi burocratici.


    Allo stesso tempo, introduce un meccanismo automatico di cambiamento tra i cosiddetti ERTE di impedimento e limitazione, in modo che il transito tra i due tipi di ERTE possa avvenire senza la necessità di un’autorizzazione amministrativa.

    Inoltre, l’approccio del Governo è quello di rinnovare in blocco tutti gli attuali meccanismi di protezione dei lavoratori e delle imprese, anche se non è escluso che nuovi settori vengano aggiunti alla categoria degli “ultraprotetti”, secondo le stesse fonti.

    Così, la proposta del Governo di estendere l’ERTE mantiene l’impegno a mantenere l’occupazione e il divieto per le aziende che inseriscono i propri dipendenti nell’ERTE di licenziare, distribuire dividendi e fare straordinari.

    Inoltre, i lavoratori interessati da ERTE continueranno ad avere accesso al beneficio senza un periodo di attesa, non saranno conteggiati per il periodo consumato fino al gennaio 2022 e il beneficio sarà equivalente al 70% della base normativa.

    Secondo gli ultimi dati della Previdenza Sociale, a fine dicembre c’erano più di 755.610 lavoratori in ERTE, anche se al culmine della pandemia i lavoratori protetti in Spagna hanno superato i 3,4 milioni.

    Franco Leonardi

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