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    Diario di un difensore dell’ordine

    Questo mese vorrei commentare alcuni dati rilasciati dall’istituto di statistica dello stato riguardo alla criminalità in Canaria.

    Ovviamente come conseguenza del blocco forzato delle isole e dalle proibizioni di muoversi per le strade i dati riportano un forte calo di incidenti stradali e un dimezzamento dei delitti di furto con violenza, furti con violenza nelle case e anche degli scassi.

    Questi dati concordano abbastanza con il fatto che non potendo uscire di casa i proprietari rappresentavano un problema, la poca gente per strada e la grande quantità di testimoni sui balconi risultano essere un gran deterrente per gli atti criminali.

    Quello che personalmente trovo curioso è un aumento delle attività relazionate con il traffico di droga, all’essere chiusi i locali notturni e le zone di ozio ci si aspetterebbe anche in questo caso un netto calo nel consumo e quindi anche dell’indotto di questo business, ma i dati dicono il contrario.

    Anche i consumatori in molti casi si sono visti ridurre le entrate potendo percepire solo l’aiuto dello stato, ma questo sembrerebbe non aver colpito il settore droghe, per questa ragione sarebbe ragionevole pensare che molte persone dovevano farsi portare le sostanze illegali direttamente in casa.

    Un’altra attività in forte crescita rispetto agli anni precedenti sono le aggressioni sessuali con penetrazione, queste hanno avuto un aumento del 12% rispetto al 2019 e un 47% rispetto al 2018.

    Di solito si attribuivano le responsabilità di questo delitto a turisti eccessivamente ubriachi che attaccavano ragazze per le vie principali delle zone turistiche, ma questi dati lo smentiscono.

    Il confinamento di questi mesi credo sia servito come una sorta di esperimento sociale per le isole, mediante il quale si è potuto capire che in gran parte dei delitti ci sia la partecipazione di alcuni residenti e che l’impatto turistico nei confronti dei reati sia realmente una parte infinitesimale e probabilmente il benessere e il lavoro creato grazie al turismo in realtà sia un deterrente per alcuni locali a non delinquere.


     

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