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    Consiglio generale degli italiani all’estero

    Portavoce delle esigenze delle comunità italiane nel mondo: nel dibattito svolto oggi pomeriggio in videoconferenza, i consiglieri del Consiglio generale degli italiani all’estero hanno evidenziato criticità e priorità ad eletti all’estero Dgit nel quinto incontro tematico convocato in plenaria.

    Tanti e diversi gli spunti emersi, anche in ragione delle differenze territoriali, che hanno animato il dibattito moderato dal segretario generale Michele Schiavone.

    Una mancanza di collaborazione delle istituzioni che, in senso più lato, è stata stigmatizzata anche da Giuseppe Stabile (Cgie Spagna e Portogallo).

    Sulla revisione degli organismi di rappresentanza la proposta di Stabile è quella di “uscire dal Maeci e avere una collocazione altrove”.

    Sull’erogazione dei servizi ha avuto segnalazioni di connazionali che hanno bloccata da mesi l’erogazione della pensione, unica fonte di guadagno.

    Non è una situazione che si risolve con una interrogazione!

    I patronati lo sanno?

    Forse, ha argomentato Stabile, “una delle ragioni è che i fondi per i progetti dei Comites non vengono spesi sul territorio.


    Come mai la collettività non percepisce il lavoro che parlamentari, noi del Cgie, e i patronati stiamo facendo?”, ha rilevato Stabile che ha anche domandato quanto spetterà di questi fondi per l’assistenza per i connazionali all’estero ad ogni Ambasciata e infine ha chiesto di conoscere a quanto ammonti in termini di produzione il lavoro svolto dalle Camere di Commercio e dagli Istituti di Cultura.

    Il discorso è tornato su digitalizzazione della pubblica amministrazione, Spid, e registro Aire. 

    (Inform)

    (m.c.\aise) 

     

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