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    Puerto de la Cruz: po’ di storia

    L’isola  di Tenerife era già nota ai Romani come Nìvaria, dovuto alla neve che a volte copre la cima del vulcano El Teide.

    Fu l’ultima isola dell’Arcipelago delle Canarie ad essere completamente conquistata dagli spagnoli.

    Puerto de la Cruz al nord dell’isola, e stata la prima città in cui si è sviluppato il turismo delle Canarie. Estesa sulla costa della Valle de la Orotava, il suo popolo ha una idiosincrasia affabile e amichevole come il suo clima, il quale ci dona una media di 20 gradi tutto l’anno, ovvero, una primavera eterna.

    Guardando il passato remoto della città, possiamo vedere che prima della conquista spagnola, nel XV secolo, la valle di Orotava era popolata dagli aborigeni chiamati “guanches”, negli insediamenti familiari, come testimoniano i reperti delle grotte di Martiánez dove sono stati rinvenuti resti umani, utensili ed elementi tipici dei gruppi che vivevano regolarmente in quel sito.

    Una volta conquistato il territorio dagli spagnoli, arrivarono i primi coloni che poco a poco occuparono la costa della valle, prevalentemente pescatori, essendo la pesca un’attività economica importante.

    Per molto tempo ancora dipenderà da Orotava, fino al principio del 1600 quando viene costruita una chiesa e con essa una piazza, il primo passo è fatto perché intorno a chiesa e piazza comincia a crescere il paese, ma la vera e propria città arriverà con la Real Provisión di Felipe IV nella quale fu approvata l’autorizzazione per essere città; nel 1808 ricevette il suo nome attuale e l’autonomia piena.

    Con l’aumento del commercio locale continua a crescere e si trasforma rapidamente nel più importante porto marino dell’intera isola di Tenerife.

    Una fortuna che in ogni caso è da attribuirsi ad un evento triste: nel anno 1706 l’eruzione del vulcano Teide distrusse completamente il vicino porto di Garachico.


    Verso la fine del XIX secolo arrivarono i primi turisti, principalmente inglesi, tanto che la Società Medica Britannica dell’epoca la consigliava come luogo ideale per il riposo e il recupero fisico.

    Il vero boom del turismo potrebbe essere stabilito tra il ’50 e l’80 del XX secolo.

    Negli anni sessanta, il turismo modificherà radicalmente la fisionomia e lo sviluppo economico di Puerto de la Cruz.

    Il fatto che sostiene fortemente questo sviluppo è la costruzione dell’aeroporto di Los Rodeos nel 1946, il che ha significato aprire il traffico di voli nazionali e internazionali.

    Nascono tutti i tipi di stabilimenti alberghieri, essendo questi, insieme al settore dei servizi, le occupazioni predominanti.

    Vale la pena menzionare la costruzione del Complesso Martiánez e la creazione  di Playa Jardín.

    Oggi la città continua a sedurre i visitatori in quanto è un centro turistico integrato in un nucleo di popolazione autoctona di carattere aperto verso nuove culture e idee.

    Le sue strade sono sempre state uno spazio condiviso per portuali e turisti che hanno vissuto insieme in modo piacevole.

    Maria Elisa Ursino

     

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