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    Gas radon, le Canarie chiedono allo Stato una soluzione

    Le Isole Canarie hanno chiesto recentemente allo Stato una soluzione circa le competenze in materia di controllo del radon, un gas molto pesante e pericoloso per la salute umana se inalato in grande quantità.

    Il radon, derivato dall’uranio, è stato soprannominato il killer silenzioso poiché, incolore, insapore e inodore, è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo.

    I Ministeri della Salute e della Politica Territoriale, della Sostenibilità e della Sicurezza del Gobierno delle Canarie e il Cabildo di Tenerife hanno formalmente respinto alcuna competenza in materia, suggerendo lo Stato quale responsabile del controllo delle emissioni di questo gas; fonti dei dipartimenti governativi regionali hanno invece precisato che il Ministero dell’Industria dovrebbe essere l’organo deputato alla redazione e successiva approvazione del real decreto che includa le linee guida stabilite dall’Unione Europea per il trattamento e il monitoraggio del radon nel territorio dell’Arcipelago.

    Ma se questa è la posizione ufficiale di amministrazioni regionali e insulari, gli Ayuntamientos interessati dalla problematica si trovano smarriti tra il non conoscere a fondo le peculiarità del radon e soprattutto la sua presenza nelle varie circoscrizioni.

    L’Assessore all’Ambiente di Santa Cruz de Tenerife Carlos Correa, ha preferito ad esempio non rilasciare dichiarazioni al riguardo, mentre El Rosario ha indicato che il CSN, Consejo de Seguridad Nacional, non ha inviato alcun documento al dipartimento del Medio Ambiente.

    E mentre regna la confusione circa un potenziale rischio per tutti gli abitanti, il consiglio comunale di Granadilla de Abona ha comunicato i dati sul livello di radon in 11 comuni di Tenerife, dati però risalenti a uno studio effettuato nel 2014, e con ogni probabilità ormai cambiati.

    Tenendo conto dell’importanza della mappa redatta dal CSN, sarebbe doveroso uno studio più dettagliato e aggiornato condotto dal Gobierno, affinché le amministrazioni pubbliche delle Isole vengano informate e dotate di un piano di azione condiviso che includa protocolli di comportamento ben specifici.


    La notizia è stata accolta con enorme sorpresa dall’amministrazione di San Miguel, mentre il consiglio comunale di Arona ha già comunicato di voler approfondire la questione per determinare la presenza di radon nel comune e prendere i debiti provvedimenti.

    Sulla stessa linea anche El Sauzal, che ha appreso della problematica dalla stampa e che ha puntualizzato che richiederà maggiori informazioni al riguardo.

    Il CSN ha di fatto sviluppato una mappa che identifica tutte le aree cruciali del paese in cui è necessario agire per ridurre gli effetti che l’elevato livello di radon può provocare, come ben sottolineato dalla OMS.

    Il CSN ha incluso nel suo documento i 31 comuni di Tenerife quali potenziali aree con presenza di radon superiore a 300 Bq per metro cubo (unità di misura per l’attività radioattiva), un livello superiore al limite massimo stabilito soprattutto in 11 di questi territori dove oltre il 75% della popolazione risulterebbe esposto.

    I centri dove il rischio risulta maggiore per la salute pubblica sarebbero Santa Cruz, El Rosario, Tacoronte, El Sauzal, La Matanza, La Victoria, La Orotava, Santiago del Teide, Arona, San Miguel e Granadilla de Abona.

    Franco Leonardi

     

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