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    Ryanair studia per chiudere tutte le sue basi alle Canarie

    La compagnia aerea intenderebbe tagliare la capacità o chiudere altre basi “ovunque” nella sua rete per motivi commerciali ed è probabile che lo faccia nelle isole Canarie, dopo un calo del numero di turisti, nonostante la compagnia abbia ridotto le tariffe fino al 6%, per poter riempire i suoi aerei.

    L’impresa ha già chiuso le sue sedi di Brema (Germania) ed Eindhoven (Olanda) e ha ridotto la sua capacità produttiva in altre città tedesche come Francoforte e Düsseldorf.

    La compagnia aerea low-cost irlandese, che chiuderà il suo anno fiscale 2018 a marzo con 49,5 milioni di passeggeri trasportati in Spagna (10,7% in più), prevede una crescita più lenta quest’anno nel nostro paese, mentre nel resto d’Europa, prevede una ripresa del traffico dell’8%.

    D’altra parte, nel 2019, la società rafforzerà la sua presenza in Francia, dove aprirà nuove basi a Tolosa, Marsiglia e Bordeaux; i paesi dell’Est e l’Italia, oltre a sfruttare le possibilità aperte in Grecia e Turchia grazie alla forte crescita del settore turistico in entrambi i mercati.

    Che cosa implicherebbe la chiusura delle basi Ryanair nelle isole Canarie?

    L’approccio dell’azienda è chiaro: Turchia e Grecia sono mercati più competitivi (meno costosi), quindi l’intenzione è di potenziarli, ma: cosa succederebbe se Ryanair chiudesse definitivamente le sue basi alle Isole Canarie?

    I primi a soffrire sarebbero i dipendenti.

    Lasciando le isole, l’impresa rinuncia a tutti i dipendenti logistici assunti per mantenere la sua base.


    Meno tasse

    Il governo delle Isole Canarie ovviamente non riscuoterebbe le tasse che la società deve pagare fino ad oggi. 

    Voli, senza troppi cambiamenti

    Tuttavia, il numero di collegamenti con il territorio nazionale o europeo non può variare troppo.

    La decisione di lasciare Gran Canaria e Tenerife Sur non deve essere correlata alla riduzione delle destinazioni offerte, anche se è vero che la società ha annunciato che vuole aumentare la sua presenza in Francia, Europa orientale, Grecia e Turchia (il che sarebbe anche un danno per le isole Canarie essendo questi ultimi due diretti rivali nel turismo).

    Franco Leonardi

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