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    Osservatorio del Teide, il miglior posto per osservare il cielo

    L’Osservatorio del Teide è indubbiamente uno dei migliori luoghi nei quali osservare il cielo e in grado di offrire un’esperienza unica ed indimenticabile, unendo allo spettacolo delle stelle l’apprendimento del funzionamento dei telescopi.

    Volcano Teide organizza visite guidate al fine di conoscere il più grande osservatorio solare del mondo insieme a quello del Cile e delle Hawaii, un’allettante opportunità per turisti e famiglie che, accompagnati da una guida esperta, si addentreranno nei misteri del cielo e delle stelle.

    L’Osservatorio del Teide, situato a 2.390 metri sul mare, gode di circa 300 notti limpide all’anno, e i suoi telescopi, sia notturni che solari, si dedicano all’osservazione solare e all’astronomia robotica.

    Il tour di visita generalmente inizia nel centro visitatori dove i partecipanti, circondati da immagini di galassie, macchie solari e supernove, vengono raggiunti dalla guida che fornisce loro informazioni interessanti sullo spettro elettromagnetico, prima di assistere alla proiezione di un video con immagini spettacolari sui due osservatori delle Canarie, il Teide e il Roque de los Muchachos nell’isola di La Palma, tra le quali una relativa alla più antica pioggia di stelle dell’universo, risalente quasi al Big Bang.

    Nel percorso guidato all’interno dell’Osservatorio si possono poi vedere 8 telescopi robotici oltre a un paesaggio spettacolare che include, oltre al cielo, il Teide sullo sfondo, mentre le torri dei telescopi solari non sono visitabili.

    Il tour si conclude con una visita al telescopio professionale IAC-80, il primo al mondo ad avere scoperta la prima nana bruna, chiamata Teide-1.

    Per poter visitare l’Osservatorio del Teide e dare uno sguardo al cielo, occorre prenotare poiché il numero di posti è limitato; è bene arrivare con 20 minuti di anticipo e indossare abbigliamento comodo, un cappello, una buona crema solare ed essere provvisti di una bottiglia di acqua, visto che un tratto del tour è all’aria aperta.

    Marco Bortolan


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