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    Loro Parque e le orche, la questione Thomas Cook

    Dopo l’annuncio del maggiore operatore turistico britannico Thomas Cook di non inserire più, all’interno dei propri pacchetti, lo spettacolo delle orche del Loro Parque, si sono scatenate diverse polemiche, dividendo l’opinione comune tra coloro che ne appoggiano le motivazioni e coloro che invece contestano le argomentazioni addotte, considerandole prive di fondamento.

    La decisione di Thomas Cook, che riguarda anche il SeaWorld in Florida, viene illustrata sul sito del tour operator, sottolineando che benché entrambi i parchi siano risultati idonei ai severi controlli in materia di benessere degli animali, in base ai regolamenti interni del noto gruppo non verranno più inclusi nei pacchetti in offerta ai turisti.

    Il CEO di Thomas Cook Peter Fankhauser ha ammesso che il gruppo ha semplicemente accolto le preoccupazioni dei turisti circa il reale benessere delle orche che, pur oggetto di importanti attenzioni e cure, non può essere garantito in toto per la condizione di cattività in cui si trovano i cetacei.

    Thomas Cook, ha poi sottolineato, desidera premiare solo attrazioni sostenibili per rispetto dell’ambiente, degli animali e degli stessi fruitori.

    E nonostante i numerosi studi effettuati al Loro Parque abbiano prodotti risultati più che soddisfacenti circa lo stato di salute delle orche e le modalità operative adottate per la loro cura, Fankhauser annuncia che delle 49 verifiche commissionate alla ABTA, British Association of Tour Operators, solo 29 hanno soddisfatto gli standard minimi.

    Il Loro Parque, a detta di Thomas Cook, è un posto meraviglioso frutto di un peculiare impegno e di una forte passione che, attraverso la sua Fondazione, ha permesso di recuperare dall’estinzione numerose popolazioni aviarie di tutto il pianeta ma, la presenza di animali acquatici come le orche, rappresenta un neo non trascurabile.

    D’altro canto sono numerose le petizioni di associazioni di ambientalisti e animalisti per eliminare definitivamente la detenzione di animali in strutture di attrazione e pare quindi che per Thomas Cook l’esclusione del Loro Parque sia motivata più da questioni etiche che da dubbi circa lo stato di salute degli animali.


    Va precisato, in ogni caso, che benché le orche siano opportunamente ben tutelate all’interno del parco, esse sono nate per essere libere e quindi, secondo la filosofia di Thomas Cook e non solo, il semplice fatto di essere recluse in grandi acquari rappresenta di per sé una forma di violenza.

    Il tour operator da 18 mesi ha annunciato una nuova politica sul benessere degli animali al fine di assicurare ai propri clienti attrazioni rispettose nei confronti degli stessi; a tal proposito ha condotto un’indagine su tutti i turisti che hanno beneficiato dei servizi offerti, dalla quale è emerso che il 90% di essi avrebbe appoggiato una siffatta politica.

    Thomas Cook ha infine precisato che è disposto a riprendere rapporti con Loro Parque e con altri parchi di natura simile, solo quando gli animali in cattività saranno rilasciati.

    Franco Leonardi

    (NdR una volta lessi qualcosa adatta a commentare questo “tour operator”: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 

    Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità)

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