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    Un cavallo bianco nella nebbia

    Questo mese l’arca del mistero si dirige al nord dell’isola di Tenerife per portare alla conoscenza dei lettori una nuova leggenda raccontata dagli anziani di Icod de los Vinos.

    Nella frazione del Llanito de Pereira si trova una strada poco frequentata che sale sinuosamente fino alla zona di La Hayas prossima alla Cañada del Teide.

    Molte persone ricordano che in una zona in prossimità di una curva ed immersa nella pineta a volte si sentono voci evanescenti portate dal vento, si vedono ombre oscure tra gli alberi e quando cala la notte appaiono animali di vario genere che si divertono a perseguitare i viandanti.

    Una delle persone che hanno assistito ad uno di questi episodi racconta di aver visto circa 25 anni fa un cavallo bianco, apparso dal nulla, che camminava a poca distanza da lui senza mai avvicinarsi.

    Questo animale sembrava avvolto da una leggera nebbiolina che lo rendeva quasi irreale. Dopo vari minuti che camminavano insieme l’uomo si ferma e guarda fissamente al cavallo e con voce ferma gli urla di andarsene perché non ha paura di lui.

    All’improvviso la nebbia s’intensifica fino a nascondere completamente questo essere, al dissiparsi l’uomo può osservare che anche l’animale era scomparso.

    In molti affermano che quando una persona si trova di fronte al paranormale è sempre meglio reagire dimostrando di non provare paura ed affrontarlo, nel caso che le persone dimostrino paura questi animali continuano ad inseguire il malcapitato fino a portarli vicino a precipizi per poi spingerli nel vuoto.

    Questi resoconti sembrano narrare personaggi che risiedono nella coscienza collettiva di molte persone che vivono da sempre nelle frazioni del nord dell’isola e che li chiamano “Nahuales”, cioè persone che hanno la capacità di trasformarsi.


    Sempre nella stessa curva del protagonista precedente vi sono molti racconti di apparizioni di cani neri di grandi dimensioni che ricordano gli ormai famosi “Tibicela”, demoni figli del dio guanche Guaiota.

    Come in altre leggende locali i contadini associano queste apparizioni di animali a streghe che mediante la magia nera si trasformano in animali con l’obiettivo di donare anime al demonio.

    Parlando con abitanti delle zone sopracitate, questi ricordano ancora al giorno d’oggi quando erano bambini le raccomandazioni da parte dei genitori e soprattutto dei nonni di stare attenti quando passavano davanti ad alcune case o determinate zone del bosco. 

    Ancora oggi molti ricordano la sparizione di bambini ed altri raccontano di aver assistito a strani rituali dove venivano sacrificati animali e s’intonavano strani canti sotto la luce della luna.

    Storie di streghe e zone dove succedono avvenimenti strani si raccontano in tutto il nord dell’isola ancora ai giorni nostri.

    Loris Scroffernecher

     

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