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    Il mondo mangia formaggio italiano

    Record di esportazioni per il formaggio italiano che nel corso del 2017 ha subito un incremento significativo di richieste da tutto il mondo, grazie in particolare al crescente interesse nei confronti di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

    L’Italia ha esportato infatti qualcosa come 400 milioni di chili di formaggio nel solo 2017, esattamente il 7% in più rispetto allo scorso anno e l’84% in più rispetto alla media dell’ultimo decennio, stando ai dati forniti dalla Coldiretti. Curiosamente è emerso che il più grande mercato per il formaggio italiano è la Francia, notoriamente e storicamente produttrice di formaggi e prodotti lattiero caseari; i francesi, a dispetto delle tradizioni, acquistano il 23% di tutte le esportazioni italiane di formaggio, un quantitativo che è raddoppiato nel corso degli ultimi dieci anni. In Italia invece l’interesse per Camembert, Brie e altri formaggi francesi è rimasto invariato e questo indica che il Bel Paese esporta il doppio della quantità di formaggio che importa dai vicini francesi. Dopo la Francia, i migliori clienti per l’Italia sono la Germania, con un 14% di esportazione, il Regno Unito, 10% e gli Stati Uniti, con un 9%; una lieve crescita si è verificata inoltre in quei paesi dove il formaggio non è alimento tradizionalmente presente nella dieta, come il Giappone e la Cina, rispettivamente con esportazioni del 2 e dell’1%. 

    In vetta alla classifica dei formaggi più richiesti, che sono 51, vi sono il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, imitati spesso in maniera illecita e spacciati come originali, che rappresentano il 21% di tutte le esportazioni, a seguire la Mozzarella di Bufala Campana che ha più che raddoppiato le esportazioni tra il 2006 e il 2016. Tutti i 51 formaggi made in Italy beneficiano della protezione della denominazione d’origine dell’Unione Europea, che salvaguardia l’originalità dei prodotti nei confronti delle imitazioni. Il successo del formaggio italiano si colloca in un anno decisamente eccezionale per le esportazioni italiane di cibo e bevande che, come suggerisce la società di ricerche economiche Nomisma, hanno prodotto guadagni per oltre 40 miliardi di euro, derivanti per lo più da formaggi e vini tipici.

    di BIANCAMARIA BIANCHINI

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