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    Diario di un difensore dell’ordine agosto 2017

    Sono un difensore dell’ordine, e questo mese cercherò di far conoscere ai lettori la reale situazione dei professionisti dedicati alla protezione cittadina, sia a livello pubblico che privato, oltre a dare consigli pratici per evitare problemi durante i soggiorni negli hotel dell’isola.

    La sicurezza e la protezione dei cittadini sono un elemento fondamentale di ogni Stato ma spesso si scontrano frontalmente con l’economia degli stessi. Per garantire una sensazione di sicurezza nella gente è necessario investire molto in mezzi e personale, ma spesso sia le amministrazioni pubbliche che le strutture private non vedono giustificate queste spese perché in apparenza non danno un guadagno diretto.

    Il sindacato della Polizia nazionale ha denunciato il mese scorso l’insufficienza di personale e mezzi di trasporto disponibili, denunciando l’impossibilità oggettiva d’intervenire in un caso di omicidio nella zona di Ofra avvenuto nel mese di giugno.

    Se la sicurezza pubblica si trova carente di personale pur essendo gestita dallo Stato, in ambito privato la situazione è ancora più legata al fattore economico e per questo la maggioranza delle strutture turistiche dell’isola ha un numero di vigilanti che corrisponde al minimo richiesto dalla legge e dalle assicurazioni. Come detto prima, quando il lavoro di questi professionisti è svolto correttamente è difficile valutare il ritorno economico diretto in quanto se non ci sono furti, aggressioni o situazioni fuori controllo per gli amministratori, questi dipendenti sono un costo inutile e quando invece non si riescono più a gestire le situazioni attribuiscono la colpa alla inutilità dei vigilanti.

    In questi mesi tutte le strutture turistiche hanno registrato situazioni di overbooking però pochissime hanno incrementato i fondi per il dipartimento di sicurezza e la conseguenza è stata una nuova ondata di furti e scippi ai danni dei turisti.

    Una delle ragioni per cui le isole Canarie sono una meta turistica importante è precisamente la tranquillità e sicurezza, ma se i turisti quando tornano al proprio paese pubblicizzano le isole come pericolose anche l’economia sia privata che pubblica subirá gli effetti negativi di questo tentativo di risparmio a breve termine.

    Ai turisti e lettori consiglio di lasciare sempre gli oggetti di valore e i documenti non strettamente necessari nelle casseforti degli hotel che, pur non essendo il massimo della protezione, almeno garantiscono il rimborso degli oggetti e delle spese da parte della struttura in caso di furto. Un altro consiglio è di chiudere sempre le finestre e le porte delle terrazze e balconi indipendentemente dall’altezza in cui possa trovarsi l’appartamento. Vorrei anche spezzare una lancia nei confronti dei lavoratori degli hotel in quanto nessuno di loro rischierebbe il proprio posto di lavoro per rubare oggetti personali dei clienti, ma questo non vuole dire che i clienti possano lasciare le proprie cose senza custodia perché non tutti i clienti sono onesti e non tutte le persone che si trovano nei punti vendita delle strutture sono clienti.

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