Prima di partire per un viaggio con un volo aereo ci si attiene a diversi rituali, primo fra tutto il riuscire a contenere nel poco spazio di una valigia tutto quel che potrebbe servire. Questo a casa.
Poi all’aeroporto ci sono le solite barbosissime due ore di attesa che siamo costretti a subire prima della partenza, la consegna del bagaglio, se è costituito da una valigia grande, basta invece arrivare un’oretta prima se abbiamo solo il bagaglio a mano, leggiamo un libro, cazzeggiamo su fb, ci guardiamo intorno sbadigliando. Che noia ‘ste attese. Poi c’è l’imbarco. Wow finalmente.
Ci attende il momento più bello del volo, quello in cui l’aereo si stacca da terra, senti lo stomaco che lo accompagna. Si va. Ed ecco insorgere domande normali, siamo lì con gli occhi al finestrino o alla hostess, ma come mai queste poltrone sembrano sempre più strette? Non sembrano, sono. Togliere pochi ma preziosissimi centimetri ad ogni postazione, ha fatto guadagnare alla compagnia nella classe economy almeno una fila di posti aggiuntivi.
Non importa se il tuo vicino quasi ti sovrasta e tu ti senti un tantino spremuto. Sono voli low-cost. A volte dobbiamo sborsare cifre assurde per starcene come sardine in una scatola per ore. Va beh. Poi Signori siete pregati di spegnere i cellulari o di metterli in modalità aereo. Si fa perché se il segnale del vostro smarthpone si sovrapponesse a un segnale utile al pilota, nel caso di un dispositivo con difetti di fabbricazione o di una non perfetta schermatura dell’aereo, sarebbero cavoli amari.
Negli aerei più grandi non c’è pericolo. La zona equipaggio che divide passeggeri-pilota contribuisce a schermare i segnali. Sapevate poi che in America la compagnia che vende più biglietti di quanti posti possiede, in funzione del fatto che a volte alcune persone rinunciano al viaggio, propone a chi rimarrebbe a terra un volo su quello successivo a minor prezzo? Gli stessi passeggeri a volte non accettano la prima offerta per usufruire degli sconti della seconda. Non da noi, figuriamoci. Da noi troppa grazia.
Quello che dovrebbe diventare un rito sarebbe igienizzare con salviettine apposite il vassoio del cibo che molto spesso non viene pulito tra un volo e l’altro, i braccioli dei sedili, e non solo… Attenzione ai bagni! C’è in media un solo bagno per 50 o 75 persone. Usiamo le precauzioni dovute. I ricercatori hanno trovato germi nel bagno degli aerei che non hanno pari in nessun altro luogo.
Le luci poi in fase di atterraggio si abbassano per abituare i nostri occhi, in caso di evacuazione, al buio del veivolo e lo schienale dritto e tavolino chiuso quando si parte e quando si atterra perché potrebbero ostacolare l’allontanamento degli altri passeggeri in caso di emergenza, dal momento che questi sono i momenti più a rischio. Facendo gli scongiuri dovuti.
E vogliamo parlare dei costi aggiuntivi? Il cibo, le bibite, le tariffe per il bagaglio, il supplemento per l’imbarco veloce, qualsiasi tassa in più, una forma per fare denaro e noi per scegliere alle volte un bel panino col crudo avvolto nella stagnola portato da casa, molto meglio di quel che ci fanno pagare carissimo e ci propinano durante il nostro viaggio low-cost.
Bene, siamo pronti per partire? Stiamo tranquilli, godiamoci i panorama dall’alto, niente paura se ci sono turbolenze, sono rare e non di prassi, e se per disgrazia il nostro volo viene cancellato, non perdiamo il nostro tempo a protestare. Telefono in mano, chiamiamo la compagnia alla quale ci eravamo affidati, che ci sistemerà (si spera), altrimenti.
ARRIVEDERCi a destinazione.
di Danila Rocca