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    Regole per l’utilizzo dei droni a Tenerife (prima parte)

    Photo by Brendon Thorne/Getty Images

    L’incremento delle vendite dei droni civili è stato più veloce delle regole che per diverso tempo, a causa della loro carenza o nebulosità, hanno accompagnato comportamenti non proprio sicuri e rispettosi della privacy.

    Regole che si mostrano quanto mai necessarie per governare un campo inusuale e che si sta espandendo dall’utilizzo hobbystico e vere e proprie nuove professioni.

    La AESA, Agenzia Estatal de Seguridad Aérea afferma che i droni non sono aerei ma nemmeno giocattoli e che il Real Decreto 552/2014 è in corso di riformulazione per includere anche i velivoli ad uso civile ma soprattutto remoto.

    Al momento attuale qualsiasi drone sotto i 2 kg può essere utilizzato da chiunque, mentre per quelli con peso superiore è necessario un apposito brevetto.

    I droni devono rimanere a vista e non superare i 120 metri di altitudine, non possono essere utilizzati nei pressi degli aeroporti, sopra i parchi nazionali, sopra aree urbane in particolare dove si trova un assembramento di persone,  non può essere utilizzato in contemporanea ad attività di sport aerei come il parapendio, né tantomeno durante le ore notturne.

    Quanto alle nuove professioni, i droni ad uso civile non possono essere utilizzati da chiunque per scopi commerciali quali le ispezioni di strutture, la vigilanza delle frontiere, la rilevazione di incendi boschivi, la rilevazione grafica di un terreno e per scopi legati all’agricoltura.

    Con l’attuale normativa vigente in Spagna dei droni si possono fare i seguenti utilizzi a scopo lavorativo:

    • trattamenti chimici ai terreni (pesticidi, anticrittogamici) e diffusione di sostanze antincendio;
    • indagini aeree;
    • attività di monitoraggio aereo di prevenzione incendi boschivi;
    • operazioni pubblicitarie
    • operazioni di soccorso e ricerca

    Queste particolari attività, fino a che non arriverà la regolamentazione ufficiale, potranno essere eseguite in aree limitate non popolate e in spazio aereo non controllato.


    Il regolamento provvisorio spagnolo consente l’utilizzo dei droni su aree disabitate per la realizzazione di film e di riprese di eventi quali feste o matrimoni in aree completamente recintate e chiuse da soffitto.

    Riguardi agli eventi sportivi, che si svolgono in una struttura dedicata o centro congressi o struttura privata, questi non sono soggetti a giurisdizione AESA e rimane ai titolari delle strutture autorizzare o meno il volo dei droni. Un campo da calcio non è considerato luogo chiuso a meno che non possegga di copertura totale del soffitto.

    Per registrare all’aperto, la nuova normativa prevede che per droni fino a 25 kg si possano effettuare  riprese solo durante il giorno, in condizioni meteorologiche di cielo terso, lontano da centri abitati o agglomerati di persone, a una distanza massima di 500 m e ad un’altezza non superiore ai 120 metri.

    Per tutte queste situazioni occorre la qualifica di operatore di volo e per scattare foto o riprendere video è necessario rispettare l’ordine della Presidenza del Gobierno del 14 marzo 1957.

    Se si desidera operare in zone RVF (Zonas Restringidas al Vuelo Fotográfico) è fondamentale ottenere il permesso dall’Estado Mayor del Ayre (via fax al numero 915034496).

    di Ilaria Vitali

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