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    Turisti a Tenerife, tutto esaurito

    Boom di turisti a Tenerife dove le strutture segnalano il tutto esaurito.

    En plein di turisti a Tenerife, una delle isole dell’Arcipelago Canario che questo inverno ha visto il tutto esaurito nelle strutture turistiche, tanto da costringere molti visitatori ad optare per le altre isole.

    Le particolari condizioni che i turisti possono trovare sull’isola sono senza pari: clima subtropicale, grandi infrastrutture ricettive, diversificazione di offerte, patrimonio etnico culturale ambientale e, non da ultimo, la tranquillità, alla luce della crisi di paesi di forte attrattiva turistica ora minacciati da disordini.

    La forte domanda di turisti e di tour operator da tutto il mondo è stata accolta dagli operatori del settore come opportunità non solo da sfruttare ma per aumentare di quasi il 15% i prezzi delle camere.

    Paesi come la Turchia, la Francia meridionale e quelli dell’Africa settentrionale colpiti dalla minaccia jihadista hanno decretato il successo di una destinazione già comunque al centro di un particolare momento di grande flusso in termini di visitatori.

    A cogliere questa situazione favorevole non ci ha pensato due volte la Easy Jet, una delle grandi compagnie aeree destinate ad accrescere il successo dell’Arcipelago delle Canarie, che si sta muovendo per creare nuove rotte soprattutto per il mercato inglese, aprendo così nuove porte al turismo britannico.

    Aree come il nord ovest di La Palma, meta prediletta per ora dai turisti tedeschi, saranno destinate a vivere il successo ora consolidato delle zone più a sud dell’Arcipelago, a dispetto del fatto che nella parte settentrionale la probabilità delle piogge è certamente più elevata.

    Le Canarie divengono così un punto di riferimento internazionale per il flusso turistico, evento che ha già spinto molti imprenditori delle isole a richiedere uno snellimento della burocrazia per ottenere le licenze per la costruzione di nuovi alberghi e i permessi per ampliare quelli già esistenti.


    L’auspicio, come sempre, è che si tenda a mantenere per quanto possibile inalterati proprio quegli aspetti di forte attrattiva legati a zone ancora incontaminate, la cui bellezza non può essere certamente compromessa da tonnellate di cemento.

    di Alberto Moroni

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