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    Un drone sul Teide, denunciato il possessore

    (di Bina Bianchini)

    La notizia è degli ultimi giorni del 2016 e riguarda un episodio che si è verificato al Parque Nacional del Teide, dove un individuo avrebbe sorvolato la zona con un drone al fine di ottenere immagini e video da pubblicare su un portale digitale.

    Gli agenti della pattuglia della Guardia Civil di Puerto de la Cruz, dopo numerose segnalazioni e in alcuni casi vere e proprie denunce, avrebbero intercettato il soggetto su cui ora pesano accuse di infrazioni amministrative per aver utilizzato un drone in una zona esclusiva senza alcuna autorizzazione, senza licenze particolari, senza assicurazione ma soprattutto con un apparato che è risultato privo della obbligatoria targhetta identificativa e quindi non approvato dall’agenzia statale aerea.

    La denuncia a suo carico è stata quindi trasmessa alla AESA, l’Agenzia Estatal de Seguirad Aérea e all’Amministrazione del Parque Nacional del Teide.

    La crescente diffusione dell’utilizzo di droni civili ha reso necessario un protocollo di regole cui attenersi per non incorrere in pesanti sanzioni che possono anche prevedere il ritiro dell’apparecchio, come l’autorizzazione per il sorvolo di alcune aree sensibili, un regolare patentino, l’assicurazione e i requisiti di idoneità del velivolo che sono elencati nel sito ufficiale dell’Agenzia di Stato per la sicurezza aerea.

    In realtà, l’episodio nasconde questioni ancora irrisolte dalla stessa AESA, come ben enuncia sul suo sito ufficiale.

    Per AESA infatti non esiste alcuna azienda produttrice di droni riconosciuta così come non esiste alcuna azienda che fornisca targa al velivolo.

    I possessori di droni dovrebbero quindi, oltre ad ottenere il patentino di volo rilasciato da Aesa e la sottoscrizione di un’assicurazione ad hoc, far sottoporre il proprio velivolo al personale AESA che, dopo opportune prove, ne deciderà o meno l’idoneità.


    Riguardo al sorvolo del Teide, è consentito con regolare autorizzazione un sorvolo che sia almeno a 1000 metri di altitudine oltre la verticale della sua punta massima, vale a dire una quota dove potrebbero trovarsi aerei civili o ultraleggeri impegnati in manovra.

    In Spagna la somma delle sanzioni previste per cattiva condotta di drone può arrivare a 430 mila euro, laddove però la normativa ancora presenta lacune tipicamente kafkiane.

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