Il Museo Arqueológico di Puerto de la Cruz festeggia il quarto di secolo
Il Museo Arqueológico di Puerto de la Cruz ha festeggiato nei giorni scorsi il 25° anniversario della sua apertura al pubblico attraverso un evento chiamato “Recordari, 1991-2016”.
Il Museo nacque nel 1953 come piccola esposizione di archeologia canaria a cura dell’Instituto Hispanicós de Canarias ed ebbe vita breve nonostante l’importante contributo apportato alla conoscenza delle origini della civiltà delle isole; chiuso nel 1958, fu solo grazie alla costanza e all’impegno profusi per salvaguardare il patrimonio archeologico e culturale che finalmente nel 1991 il Museo aprì di nuovo al pubblico, utilizzando principalmente la sala adibita in precedenza all’esposizione come testimone e aprendo nuove sale con l’ampliamento della collezione di reperti di inestimabile valore.
Il Museo, che si trova in una delle zone più antiche di Puerto de la Cruz, La Ranilla, è ospitato all’interno di un edificio che rappresenta il tipico esempio di architettura tradizionale canaria.
Oggi il Museo è una delle più importanti strutture culturali della città, che ha saputo mantenere attivo l’interesse della popolazione creando un legame storico culturale con le sue origini.
Grazie ai reperti dell’antica Sala de Arqueología originaria e alle numerose donazioni ricevute nel corso degli anni, il Museo dispone di oltre 2.600 reperti, il 44% dei quali rappresenta la migliore e più rappresentativa raccolta di ceramiche guanche dell’arcipelago, il 27% è costituito da oggetti in pietra lavorata, il 24% da una magnifica collezione di collane e monili della civiltà guanche, un 3% da resti antropomorfi che presentano ancora i segni di mummificazione e gli involucri per la sepoltura e uno 0,5% è costituito da una piccola raccolta di strumenti in osso.
Con un’attività didattica molto dinamica, il Museo Arqueológico ospita, oltre alla mostra permanente, mostre temporanee e itineranti che hanno il comune obiettivo di avvicinare la popolazione alla sua tradizione e alla sua cultura.
Il principale contributo del Museo è indubbiamente nella proposta di percorsi didattici grazie al progetto denominato “proximidad social” che include programmi annuali educativi a tema rivolti ai visitatori, ma principalmente ai cittadini, con il fine dichiarato di voler trasmettere una sorta di identità culturale che non solo non deve essere dimenticata, ma deve essere diffusa e conosciuta anche dalle nuove generazioni.