Una speranza di vita in ripresa
Il Ministero della Sanità spagnolo ha aggiornato i dati relativi alla speranza di vita nel Paese, mostrando una ripresa dopo il duro impatto causato dalla pandemia.
Nel 2022, l’aspettativa di vita alla nascita è stata di 83,1 anni: 80,3 anni per gli uomini e 85,8 anni per le donne. Si tratta di un incremento di 0,8 anni rispetto al 2020, ma si resta ancora al di sotto dei 83,5 anni registrati nel 2019, ultimo anno prima dell’emergenza sanitaria.
Canarie tra le regioni meno longeve
Nonostante il trend positivo, alcune regioni continuano a registrare valori inferiori alla media nazionale.
Tra queste figurano le Isole Canarie, dove la speranza di vita si attesta a 82,0 anni, insieme all’Andalusia (81,9) e alla Regione di Murcia (82,0).
Sul versante opposto, Madrid guida la classifica con 85,2 anni, seguita da Navarra (83,9) e Castiglia e León (83,8).
Le aree con i valori più bassi restano Ceuta e Melilla, ferme a 80,1 anni.
Differenze minime, ma significative
Il rapporto prende in considerazione anche l’aspettativa di vita a partire dai 65 anni, che nel 2022 è stata di 21,2 anni, evidenziando un leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti, sebbene i livelli pre-pandemia non siano stati ancora raggiunti.
Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di differenze minime, spesso ridotte a pochi decimali: un dato che invita a osservare con maggiore serenità l’evoluzione della longevità in Spagna.
Nonostante il lieve arretramento, non si può parlare di una situazione catastrofica, ma piuttosto di una fisiologica fluttuazione in un contesto post-pandemico ancora in assestamento.
Gli anni in buona salute contano di più
Un altro dato che suscita riflessione è quello sugli anni di vita in buona salute: secondo l’analisi, la media nazionale si ferma a 79,3 anni, indicando un potenziale aumento delle malattie croniche tra la popolazione anziana. Eppure, anche qui il quadro va letto con una certa profondità.
Vivere più a lungo non sempre coincide con vivere meglio, ed è proprio la qualità della vita a rappresentare la chiave interpretativa.
Il contributo silenzioso dello stile di vita canario
In questo senso, le Isole Canarie, pur posizionandosi in fondo alla classifica della longevità, offrono elementi che, in modo meno immediato ma altrettanto significativi, contribuiscono al benessere complessivo dei suoi abitanti.
Un clima mite e stabile, con poche escursioni termiche, riduce lo stress fisico; un ritmo quotidiano più lento, ancora legato alla dimensione del tempo vissuto più che al tempo misurato, favorisce una maggiore serenità; una socialità diffusa, nonostante le crescenti difficoltà socioeconomiche, rappresenta ancora un argine contro l’isolamento e la solitudine.
Quando vivere bene conta più del vivere a lungo
Tutti questi fattori, per quanto non sempre quantificabili, giocano un ruolo determinante nel modo in cui si affronta la vecchiaia, si gestisce la malattia e si vive la salute.
In fondo, vivere bene — più che vivere tanto — resta una delle aspirazioni più profonde dell’essere umano.
E sotto questo aspetto, le Canarie, con tutti i loro limiti strutturali, continuano ad offrire una qualità di vita che molti territori, pur più longevi, fanno fatica a garantire.
Una riflessione su scala globale
A livello internazionale, la Spagna perde terreno nella classifica mondiale della longevità, sorpassata da Paesi come Giappone, Svizzera e Corea del Sud.
Un segnale che fa riflettere per un Paese che, fino a pochi anni fa, era considerato tra i più longevi al mondo.
Longevità invisibile: il valore della vita quotidiana
La posizione arretrata delle Canarie, in particolare, apre interrogativi sul ruolo che fattori ambientali, socioeconomici e di accesso ai servizi sanitari possono avere nel determinare le disuguaglianze regionali in termini di salute e qualità della vita.
Ma invita anche a riflettere su ciò che non si misura facilmente: il valore di un tramonto quotidiano, di una passeggiata al sole d’inverno, con indosso abiti estivi grazie a una temperatura mite che rende superflua ogni protezione, o di una conversazione all’ombra di una palma, l’assenza di fretta nelle piccole azioni quotidiane, il tempo per godersi un pranzo in compagnia senza l’assillo dell’orologio, la possibilità di sedersi su una panchina e guardare il mare per mezz’ora senza sentirsi improduttivi.
In tutto questo, forse, c’è una forma di longevità che le statistiche non catturano, ma che si riflette nella dignità con cui molte persone, soprattutto anziane, affrontano la propria quotidianità.
Di Italiano alle Canarie