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    Le Canarie avviano un processo partecipativo per rivedere la legge sul turismo a 30 anni dalla sua entrata in vigore

    La nuova normativa affronterà il problema della carenza di alloggi, regolamenterà i comuni ad alta affluenza turistica e punterà sulla sostenibilità.

    Il governo delle Canarie ha avviato un processo di “revisione” dell’intero quadro normativo del turismo che culminerà in una riforma della Legge Generale sul Turismo, risalente al 1995, e della Legge 2/2013, del 29 maggio, sul rinnovamento e la modernizzazione turistica delle Canarie, che sono collegate tra loro.

    Lo ha annunciato in una conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei Ministri il portavoce dell’Esecutivo, Alfonso Cabello, il quale ha sottolineato che le isole hanno bisogno di una nuova regolamentazione per affrontare le “sfide” che si presenteranno nei prossimi tre decenni.

    In questo senso, ha sottolineato che questo processo sarà portato avanti secondo il “modo canario” di lavorare, “tendendo la mano e ascoltando tutte le parti” e convocando ampie riunioni di lavoro nei prossimi mesi.

    Riguardo allo sciopero turistico dei scorsi giorni di aprile nella provincia di Santa Cruz de Tenerife, ha ricordato che il presidente Fernando Clavijo aveva già proposto più di un anno e mezzo fa, alla fiera Fitur, che gli imprenditori dovessero aumentare gli stipendi dei lavoratori per “ridistribuire la ricchezza” generata dal sottosettore.

    In tal senso, ha valutato il “successo” dell’accordo tra lavoratori e sindacati per l’aumento dei salari nella provincia di Las Palmas e confida che lo stesso possa avvenire a Santa Cruz de Tenerife, dove le trattative sono fallite nonostante la mediazione dello stesso Clavijo. 

    “Bisogna continuare a discutere la questione e a lavorare”, ha affermato.

    In una nota, l’assessore al Turismo e all’Occupazione del Governo delle Canarie, Jessica de León, sottolinea che “l’obiettivo è quello di stabilire un quadro normativo completo e aggiornato, che affronti le sfide della destinazione da una prospettiva sostenibile e tenga conto della fragilità del territorio insulare e del benessere dei residenti”.


    In tal senso, precisa che “la normativa dovrà essere compatibile con la realtà attuale, oltre a incorporare o modificare aspetti già approvati nella normativa statale e autonoma, eliminando o correggendo le rigidità inutili e quelle determinate dalla Corte Costituzionale”.

    A questo proposito, l’assessore al Turismo sottolinea che “a seguito della riforma della legge 7/1995, ci saranno cambiamenti sostanziali nella legge 2/2013 perché entrambi i testi regolano aspetti comuni, per cui si è deciso di aggiornarli per avvicinarli ai cittadini e ai professionisti, oltre a semplificare le norme che regolano l’attività turistica nelle isole”.

    In questo modo, indica che la nuova legge affronterà le sfide di una destinazione matura come le Canarie dal punto di vista della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

    “Il testo incorporerà misure per evitare o mitigare gli effetti del problema della mancanza di alloggi per la residenza abituale nelle zone turistiche, tenendo conto delle esigenze abitative della popolazione”, sottolinea De León.

    Proprio questa situazione ha motivato l’approvazione, lo scorso marzo, del Decreto legge sulle misure urgenti relative all’obbligo di attenersi all’uso turistico che modifica la Legge 2/2013, anticipando alcune delle misure più urgenti in materia di uso del suolo e riconversione di alcuni esercizi a uso turistico, al fine di mitigare la situazione abitativa e offrire sicurezza giuridica alle persone colpite dal fatto di risiedere in zone turistiche.

    Inoltre, attraverso la futura normativa si dovrà affrontare lo status dei comuni ad alta affluenza turistica e differenziarli da quelli che, pur facendo parte della destinazione Isole Canarie, non sopportano gli stessi livelli di prestazione dei servizi pubblici né la stessa pressione sul territorio.

    In questo caso, essi dovranno avere un ruolo diverso nelle politiche relative alle infrastrutture e ai servizi forniti.

    Si prevede inoltre di incorporare aspetti relativi al rinnovamento e alla modernizzazione delle zone turistiche degradate, tenendo conto di standard più rigorosi in materia di pianificazione e costruzione, in linea con le modifiche del quadro normativo europeo, statale e regionale.

    Con l’avvio di questa iniziativa “rispettiamo l’agenda che ci siamo prefissati all’inizio della legislatura, rinnovare il quadro normativo dell’attività turistica, che fissava quattro obiettivi legislativi, tra cui la redazione della Legge sull’Ordinamento Sostenibile dell’Uso Turistico delle Abitazioni, che regola l’affitto turistico, la modifica del decreto per lo sviluppo delle attività di Turismo Attivo, il primo regolamento per disciplinare la modalità dei campeggi e delle piazzole e la riforma della legge 7/1995 e della legge 2/2013”, conclude l’assessore.

    Bina Bianchini

     

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