Il nomadismo digitale è un fenomeno sempre più diffuso, alimentato principalmente dalla nascita di nuove professioni legate al mondo del digital e che non richiedono
necessariamente la propria presenza presso un luogo fisico prestabilito. Per questo, i nomadi digitali spesso decidono di lavorare a distanza e, nel frattempo, viaggiare oppure trasferirsi inpianta stabile all’estero.
Il bisogno di libertà personale, flessibilità e indipendenza nonché, più in generale, di un maggior equilibrio tra sfera professionale e vita privata (il cosiddetto ‘work/life balance’), è ciò che spinge un numero crescente di professionisti, provenienti dai settori più disparati, a diventare dei nomadi digitali. Alcuni optano per un modello on the road, spostandosi di frequente da un luogo all’altro, mentre altri prediligono maggiore stabilità, pur allontanandosi dal contesto delle metropoli caotiche e affollate. In tal caso, spesso la scelta ricade su luoghi dal clima ‘vacanziero’ ma che, al contempo, siano in grado di garantire l’accesso ad infrastrutture e servizi di buon livello. Non sorprende, quindi, come molti nomadi digitali scelgano Tenerife per svolgere la propria professione da remoto. Di seguito, scopriamo perché.
La Digital Nomad Visa
A febbraio dello scorso anno, il governo spagnolo ha introdotto la Digital Nomad Visa, una misura prevista nella legge sulle start-up, nonché uno dei maggiori incentivi al nomadismo digitale in Spagna, Tenerife inclusa.
L’obiettivo del provvedimento è quello di attrarre in Spagna professionisti e talenti
provenienti dall’estero. Il visto consente di lavorare all’interno del paese per un periodo
compreso tra i sei e i dodici mesi, e può essere rinnovato per un massimo di due volte. Come spiega il sito ufficiale del Ministerio de Asuntos Exteriores, Unión Europea y Cooperación (il Ministero degli Esteri spagnolo), “questo visto è per qualsiasi straniero che ha in programma di vivere in Spagna come residente, lavorando da remoto per un’azienda o un datore di lavoro (o lavoratore autonomo) che si trova al di fuori del territorio nazionale spagnolo, e utilizzando esclusivamente sistemi di telecomunicazione, telematici o computer”.
“Quando il richiedente è un lavoratore autonomo” – si legge – “può anche lavorare per un’azienda con sede in Spagna, purché la percentuale di questo specifico lavoro non superi il 20% del totale complessivo della propria attività professionale. Il richiedente deve avere una laurea di primo o secondo livello, rilasciata da un’Università, un College o una Business School di prestigio, oppure almeno tre anni di esperienza professionale nel proprio ambito di attività”.
Cosa offre Tenerife ai nomadi digitali
Se a livello nazionale la Digital Nomad Visa promette di semplificare l’iter burocratico per i nomadi digitali, a livello locale Tenerife si pone come una delle mete privilegiate per accogliere professionisti provenienti dall’Unione Europea e non solo.
L’isola, infatti, ha molto da offrire per chi vuole lasciarsi alle spalle il caos cittadino e i rigidi
orari d’ufficio: il clima che resta godibile per quasi tutti i mesi dell’anno, splendide spiagge e paesaggi mozzafiato. In aggiunta, Tenerife vanta infrastrutture e servizi di livello, a cominciare dalle aree destinate al coworking, funzionali, moderni e confortevoli, che si aggiungono ai caffè all’aperto e agli spazi indipendenti.
Fondamentale per chi lavora a distanza e nel mondo del digital è la connessione Internet: la rete di Tenerife sfrutta una banda larga in grado di garantire una velocità media di oltre 200 Mbps e un’ottima capacità di dowload da dispositivi mobili.
Molti nomadi digitali alternano lunghi periodi di lavoro a distanza con brevi ‘rientri’, solitamente per eventi, riunioni o altre occasioni nelle quali è preferibile o necessario presenziare in prima persona. Anche da questo punto di vista, Tenerife offre servizi adeguati alle necessità dei nomadi digitali, grazie ad una efficiente rete di trasporto pubblico integrata con l’Aeroporto di Tenerife-Sud, uno scalo collegato con le maggiori città del Continente. Lo stesso può dirsi anche delle altre isole delle Canarie, che soltanto nel 2023 hanno attirato ben 80mila nomadi digitali, secondo i dati forniti dall’ente turismo delle Isole Canarie.
Opportunità professionali per il nomadismo digitale a Tenerife
Chi sceglie di trasferirsi sull’isola di Tenerife per lavorare da remoto svolge tendenzialmente
una professione di tipo digital; le più comuni sono: esperto di Digital Marketing, Web
Developer, Web Designer, consulente, traduttore freelance, personal trainer oppure Digital Assistant per il customer care. Naturalmente, da questo elenco non si possono escludere gli influencer come, ad esempio, i content creator, i tipster (specialisti che valutano o recensiscono portali tematici come scommesse.netbet.it), i travel blogger e simili. Infine, Tenerife attrae anche molti imprenditori digitali, specialmente quelli che sviluppano modelli di dropshipping.
FONTI:
– https://www.exteriores.gob.es/Consulados/londres/en/ServiciosConsulares/Paginas/Consular/Digital-Nomad-Visa.aspx
– https://sifted.eu/articles/spain-tourism-digital-nomad.