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    Un investimento 100% italiano per quattro hotel di lusso a Punta Abona

    Il Governo Canario sta valutando il piano di riassetto urbanistico della zona di Punta Abona compreso tra la autopista TF1, la fascia costiera e l’abitato di Los Abriguitos.

    Si tratta di un’area con un’estensione  pari a 178 campi da calcio in cui verranno costruiti quattro alberghi di lusso per un totale di più di 2.900 stanze, un parco, uno stabilimento balneare per la talassoterapia, un centro commerciale, un centro sportivo e servizi sanitari, scolastici e di sicurezza.

    Il progetto prevede anche la realizzazione di opere idrauliche e di un sistema di depurazione delle acque residuali, nonché il ripensamento dell’assetto viario di questo settore dell’isola.

    Un nuovo asse viario andrà a collocarsi al posto di una strada sterrata già esistente che collega la Carretera El Poris/La Punta all’Avenida Ocira al centro di Los Abriguitos, tra l’allacciamento di Abades con l’autopista TF1 e sarà rifatta la strada che porta al faro di Punta Abona.

    Il piano ha richiesto la consulenza di numerosi specialisti e per la parte urbanistica è stato elaborato dagli architetti dello studio Palerm & Tabares di Nava, per il settore ambientale è stata richiesta la collaborazione della società Geodos & Solitec, gli aspetti giuridici sono curati dall’avvocato José María Sainz-Ezquerra Méndez, mentre lo studio di fattibilità economica è in mano agli economisti José Luis Rivero Ceballos e Urbano Medina.

    L’investimento, dichiarato strategico dal Governo Canario nel 2016, è a capitale italiano ed ammonta a circa 363 milioni di euro.

    L’impresa “Playa de Arico SA “con sede a Santa Cruz de Tenerife è infatti controllata dalla famiglia Giacomini e ne è presidente Alessandro Cortesi.

    La società prevede l’impiego di 1.600 persone di cui 1.400 in organico agli alberghi e agli altri edifici turistici che verranno realizzati.


    Il progetto porterà una profonda mutazione per tutta l’area che ora si presenta piuttosto selvaggia e rocciosa.

    Tra le varie opzioni possibili è stato scelto di salvaguardare la flora spontanea locale creando una sacca naturale per proteggere una pianta endemica tipica, l’Atractylis preauxiana, localizzata per lo più ad est del nucleo urbano di Punta Abona e le dune di Playa grande, e la tipica euforbia (Euphorbia balsamifera) della quale saranno rimossi circa 67ettari per essere poi ripiantati in quantità minore in fasce protette.

    Non ha ancora trovato soluzione definitiva il problema della presenza nell’area del progetto dell’incompleto lebbrosario sanatorio di Abades progettato circa 80 anni fa dall’architetto José Enrique Marrero Regalado.

    Un edificio sottoposto a vincolo in applicazione alla legge di tutela del Patrimonio artistico delle Canarie e per il quale è prevista l’elaborazione di un piano speciale che ne deciderà una differente destinazione di uso dopo un restauro mirato.

    Dal momento del rilascio dei permessi la “Playa de Arico SA” incaricata avrà tempo due anni per iniziare i lavori e quattro per terminarli salvo che l’autorizzazione non riporti un termine diverso.

    Anni nei quali gli abitanti del piccolo abitato di Los Abriguitos dovranno sopportare l’andirivieni di mezzi d’opera e altri disagi compensati però dal risanamento di una zona prevalentemente arida con edifici agricoli abbandonati, e dal rilancio economico e turistico dell’area, nonché da maggiori introiti per il municipio di Arico.

    Claudia Di Tomassi

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