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    Minacciato uno dei santuari mondiali dei cetacei

    Il crescente numero di imbarcazioni illegali che organizzano tour per vedere delfini e balene nel sud di Tenerife, sta minacciando uno dei santuari mondiali dei cetacei, mentre il Gobierno delle Canarie, che avrebbe il compito di vigilare e sanzionare il settore in caso di irregolarità, ha presentato una sola denuncia in 3 anni.

    Questo è quanto lamentato dalle compagnie regolari di avvistamento cetacei che sottolineano una certa impunità amministrativa e una totale mancanza di rispetto per normative turistiche e ambientali da parte dei cosiddetti abusivi, i quali non solo non rispettano le distanze minime previste, stringendo fino a una dozzina di imbarcazioni attorno a un gruppo di cetacei, ma non hanno alcun permesso per poter svolgere l’attività.

    La Acest, Asociación de Empresarios de Avistamiento para la Conservación de los Cetáceos, accusa le imbarcazioni pirata di pensare solo ai propri ritorni economici, a discapito del benessere e della salute dei cetacei e, talvolta, della sicurezza dei turisti.

    La situazione è peggiorata nel corso di questa estate, con un incremento sproporzionato di navi irregolari, tanto da spingere la Acest, attraverso l’avvocato che la rappresenta Alejandro Quintana, a presentare un rapporto dettagliato alla Agencia de Protección del Medio Rural, al dipartimento del Turismo del Gobierno e al Ministero per la Transición Ecológica.

    In breve l’associazione solleciterà l’adozione di misure di prevenzione e di protezione nei confronti dei cetacei, nonché il rispetto delle misure di controllo e sanzione già previste, ma totalmente ignorate.

    Il documento, che include un elenco di 19 aziende irregolari, sottolinea che il danno all’ambiente già procurato è considerato irreparabile.

    Chiaro obiettivo della Acest è di ottenere ascolto da parte del ministero del Turismo, che detiene il potere esclusivo di controllare e punire i responsabili ed è colpevole, al momento, di un atteggiamento passivo inaccettabile, considerato che l’attività di avvistamento cetacei è diventata negli ultimi anni la seconda più redditizia di Tenerife, con una serie di benefici diretti superiori ai 26 milioni di euro l’anno.

    Acest, che riunisce quasi 20 società con sede a Puerto Colón, Los Cristianos, Las Galletas, Playa San Juan e Los Gigantes, afferma che coloro che sono impegnati in questa attività illegale eseguono fino a 3 uscite giornaliere il lunedì e la domenica e che la maggior parte di essi ha sede a Puerto Colón; gli abusivi offrono inoltre attività espressamente vietate, come gli avvistamenti dei cetacei con moto d’acqua e il nuoto con i delfini, promuovendo le stesse principalmente attraverso internet e tour operator, hotel e punti dedicati lungo i viali marittimi.


    Insomma, tutto alla luce del sole.

    L’attività di avvistamento cetacei avviene nella striscia marina compresa tra il faro di Rasca e Punta de Teno, nel sud ovest di Tenerife, ovvero uno dei siti di importanza comunitaria e qualificato come zona di conservazione speciale (ZEC), ma dove, secondo gli studiosi della Fundación Biodiversidad del Ministerio de Medio Ambiente, della Universidad de La Laguna del Cabildo, i cetacei mostrano i più elevati sintomi di stress.

    Nella colonia che si trova al sud di Tenerife infatti, il tasso di cortisolo, l’ormone dello stress, è di molto superiore a quello riscontrato in colonie di altri luoghi.

    Ilaria Vitali

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