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    Situazione dengue alle Canarie

    Le prime zanzare della specie Aedes aegypti portatrici del virus dengue scoperte alle Canarie, a Puerto del Rosario sull’isola di Fuerteventura, sono state presumibilmente trasportate via mare con le merci che sono arrivate al porto ancora in stato di uova ma, stando ai dati raccolti, costituiscono fortunatamente una popolazione piuttosto bassa.

    Attraverso una dichiarazione a EFE, il direttore dell’Instituto de Enfermedades Tropicales y Salud Pública de Canarias, Basilio Valladares, ha spiegato che fino ad oggi gli esperti che monitorano l’area in questione hanno rilevato due larve e alcuni adulti, il che li porta a pensare che la densità di quella specifica colonia sia effettivamente contenuta.

    Inoltre la seppur bassa presenza sulle isole non dovrebbe costituire un rischio per la salute pubblica, considerando che nell’Arcipelago non esistono le malattie veicolate dall’Aedes aegypti che, in paesi interessati da una vera e propria epidemia di febbre gialla, dengue e Zika, infetta normalmente i soggetti che morde.

    L’ipotesi è che le zanzare di Fuerteventura provengano dagli Stati Uniti, benché sia difficile ancora stabilirlo, e la certezza è che saranno comunque sradicate dall’isola grazie a piani specifici stabiliti dagli esperti e dagli ispettori sanitari.

    Gli sforzi, precisa l’esperto in malattie tropicali, sono infatti concentrati al momento non solo sul cercare di stabilire esattamente la provenienza della zanzara al fine di impedire il suo eventuale reingresso, ma di eliminare quelle presenti con interventi mirati di fumigazione e una campagna di sensibilizzazione per i cittadini.

    Il comitato di sorveglianza entomologica è coordinato dalla Direzione Generale della Sanità Pubblica, in collaborazione con l’Istituto Universitario di malattie tropicali e Sanità Pubblica della Università La Laguna; nell’incontro avuto luogo recentemente presso l’Auditorio dell’antica università popolare a Puerto del Rosario, durato tre ore, sono state rilasciate informazioni e dati alla cittadinanza oltre a raccomandazioni di pronto utilizzo in caso di avvistamento della famigerata zanzara veicolatrice del dengue, che si presenta di colore nero con una striscia sul dorso e di dimensioni inferiori a quelle abitualmente viventi nell’Arcipelago.

    In particolare i tecnici hanno provveduto ad ispezionare gli interni e gli esterni delle abitazioni del complesso interessato, nonché i dintorni dell’urbanizzazione, valutando, nel caso, i diversi prodotti da utilizzare contro la zanzara, nel rispetto della sicurezza di cittadini e ambiente.

    Il tentativo di minimizzare gli inconvenienti per i cittadini derivanti dalle azioni intraprese, è uno degli obiettivi primari delle strategie adottate per prevenire il diffondersi delle zanzare ma è ancora necessario, per procedere con la disinfestazione, lasciare le abitazioni vuote per almeno 12 ore.


    Il Direttore dell’Area Salute di Fuerteventura e il Dipartimento della Sanità Pubblica non hanno mancato di ringraziare la cittadinanza per la collaborazione e la comprensione, oltre a trovare per ciascuna famiglia coinvolta nelle operazioni di fumigazione alloggi temporanei e soluzioni per coloro che posseggono animali domestici.

    I consigli generali per evitare la diffusione di zanzare che potrebbero veicolare il dengue sono state ampiamente illustrate alla popolazione, cui è stato raccomandato di eliminare l’acqua stagnante dei giardini, come quella che si deposita nei sottovasi e dove la zanzara è solita deporre le uova, di tenere gli scarichi dei patii o delle piscine costantemente puliti o asciutti, di mantenere l’erba sempre ben tagliata, di evitare la formazione di pozzanghere quando si annaffia, di mantenere asciutto il vassoio sotto al condensatore del frigorifero, di evitare che zanzare entrino in casa, di monitorare gli scarichi della condensa di eventuali climatizzatori, di provvedere a coprire cisterne o serbatoi di raccolta acque con appositi teloni e soprattutto di relazionare alla più vicina polizia l’esistenza di pozze di acqua stagnante abbandonate.

    In caso di morsi sospetti, infine, è bene inviarne le foto alla Direzione Generale della Sanità Pubblica utilizzando la mail [email protected].

    Franco Leonardi

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