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    Il 3% degli attacchi informatici in Spagna colpisce le Canarie

    Secondo le stime del CNI, Centro Nacional de Inteligencia, le aziende spagnole hanno chiuso il 2016 con più di 25.000 attacchi informatici, vale a dire con un incremento del 64% nelle piccole medie imprese e del 44% nelle grandi industrie.

    Da un’analisi effettuata dalla società Techco Security che rivela le chiavi utilizzate dagli hackers quando eseguono gli attacchi informatici, emerge che le organizzazioni di criminalità informatica sono sempre più professionali e dotate di risorse sempre più qualificate.

    Del totale degli attacchi in Spagna, il 3,27% colpisce anche l’Arcipelago delle Canarie che rappresenta la regione autonoma con maggior numero di episodi di questo tipo.

    Le ragioni per cui gli attacchi informatici si verificano sono perché le aziende posseggono informazioni preziose che risultano appetibili anche ad altre aziende di analogo settore ma spesso sussistono motivazioni di origine ideologica o politica, motivi economici strategici e, non ultimi, motivi di vendetta personale che si sviluppano poi in tentativi di estorsione.

    Buona parte del fenomeno è aiutato da sviste e negligenza a carico delle aziende stesse che adottano una cattiva gestione delle proprie informazioni e consentono ai propri dipendenti un utilizzo non protetto del web; in alcuni casi, secondo l’analisi effettuata, gli attacchi informatici partono dall’interno della stessa azienda per mano dei suoi stessi dipendenti.

    I principali rischi da parte delle piccole e medie imprese e delle grandi aziende sono quindi non solo il furto di informazioni riservate ma anche la manipolazione delle stesse, la contraffazione, la frode, la corruzione, lo spionaggio, il sabotaggio dei processi e delle strategie industriali, la perdita di reputazione oltre che le perdite economiche, dirette e indirette.

    Secondo l’Instituto Nacional de Ciberseguridad (INCIBE), la regione con maggior numero di attacchi informatici è la Catalogna con un 19,62%, seguita da Madrid con 19,50%, Andalusia con il 16,17%, Valencia con 9,66%, Castilla y León con 4,65%, la Galicia con 4,49%, i Paesi Baschi con 3,93%, Castilla La Mancha con 3,91% e le Canarie con 3,27%.

    dalla Redazione


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