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    Amare un cane è come amare se stesso

    di Giannimperia

    “Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce” diceva Anatole France, premio Nobel della letteratura nel 1921 ed in effetti siamo in tanti a pensare che la presenza di un animale nella nostra vita ci rende migliori, ci fa sentire meno soli, più amati e ci aiuta a gestire meglio le nostre giornate, incentiva la socializzazione e ci costringe a fare più movimento.

    Il cane è il miglior amico dell’uomo e ci dona grande soddisfazione ed allo stesso tempo importante responsabilità, l’impegno di curarlo ed attendere affettuosamente alle sue necessità esistenziali e fisiologiche per mantenerlo felice ed in salute accogliendolo nella nostra vita per un rapporto sereno e duraturo. Imparare le regole per la convivenza è fondamentale per poter vivere insieme, una vita serena, lunga e ricca di affetti.

    Una duratura storia d’amore ed un legame infinito pare nascesse già intorno al 14 A.C. con basilari principi di sostegno ed aiuto reciproco dove il cane viene occupato per diverse mansioni quali caccia, assistenza ai disabili e come amico e compagno dell’uomo. Oggi è possibile guarire con l’aiuto di un cane con la “pet-therapy” è stato accertato quale sollievo può portare all’uomo, in determinate circostanze, dove il contatto, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti è particolarmente adatto a favorire contatti interpersonali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco anche per chi soffre di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici. Però adottare un cane è una decisione importante che porterà a condividere la vita con un altro essere vivente, con tutti gli indiscutibili lati positivi ma anche con tutti gli impegni che questo possa comportare.

    Tutto ciò per affermare che anche a Santa Cruz di Tenerife dove ho trascorso il mese di novembre 2016 e vi farò ritorno con mia moglie e la nostra cagnetta Minnj per passare alcuni mesi in completa serenità, gioia e pace di spirito, sarà per noi un ritorno felice e senza pensieri dove i Canarini ci ospiteranno con la proverbiale disponibilità dell’accoglienza e con la consapevolezza di essere accettati nella stima reciproca ed onorare ed osservare abitudini, costumi e regole del luogo.

    Ci accingiamo al ritorno in luoghi già conosciuti, con la nostra cagnetta malata di tumore da circa tre anni e che sopporta la chemioterapia con rassegnazione e pazienza.

    E’ il toccasana della nostra vita attuale, ci aiuta a vivere meglio ed evitare la solitudine stimolando l’apertura verso gli altri portandoci ad incontri interessanti, impedendoci di soffrire di depressione, è per noi simbolo di amore, fedeltà ed amicizia e non chiede mai una ricompensa dell’affetto che dona ai nostri cuori.

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