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    Lo sconosciuto destino dei fari delle Canarie

    Schermata 2016-06-18 alle 12.31.05Lo sconosciuto destino dei fari delle Canarie

    di Ilaria Vitali

    Da secoli a guardia di mari talvolta minacciosi e preziosi riferimenti per marinai nelle notti senza stelle, i fari hanno sempre rappresentato un elemento di estremo fascino.

    Con l’avvento della tecnologia il loro ruolo è stato sostituito da sofisticate apparecchiature di monitoraggio, provocando in molti casi il loro abbandono.

    Si calcola che in Spagna dei 387 fari esistenti, poco meno di 50 abbiano mantenuto la loro originaria funzione e nelle isole Canarie il solo faro attivo è quello di San Cristobal a La Gomera.

    L’idea di riconvertire i fari in disuso in strutture ricettive di fascino è dilagata in diversi paesi e l’Autorità Portuale spagnola sta prendendo seriamente in considerazione di trarre un vantaggio economico e di immagine da strutture la cui manutenzione inciderebbe sul bilancio statale con qualcosa come 10 milioni di euro all’anno.

    Il Governo ha così istituito un organismo composto da tutte le autorità portuali interessate, coordinato dal Ministero dello Sviluppo e supportato da un tavolo tecnico di esperti in lavori pubblici, ambiente, urbanistica, per studiare la fattibilità della riconversione dei fari e favorire l’ingresso di enti privati nella gestione degli stessi.

    In totale sulle coste delle Canarie sono presenti 27 fari inutilizzati di cui 13 nella sola provincia di Santa Cruz de Tenerife.


    Il vero problema pare sia l’imprenditore privato, al quale è demandato il maggiore sforzo economico da parte delle autorità.

    Come afferma il Presidente Albergatori di Santa Cruz de Tenerife Jorge Marichal, l’operazione risulta poco appetibile poiché a fronte di ingenti investimenti per la ristrutturazione, gli albergatori si ritroverebbero con al massimo 4 camere da offrire che, pur affascinanti e attrattive che siano, da sole non potrebbero coprire l’ammontare dello sforzo economico iniziale.

    Un ulteriore problema sembra essere rappresentato dalla difficile accessibilità dei diversi fari offerti in concessione, per raggiungere i quali mancherebbero in molti casi le strade.

    Tipico è il caso del faro di Anaga a Tenerife che è raggiungibile solo via mare e attraverso un successivo tratto via terra a piedi.

    Le rigide regole per la conservazione dell’ambiente e dell’edificio rendono ancora meno attraente l’investimento da parte degli albergatori che avrebbero suggerito ai Comuni la trasformazione dei fari in semplici luoghi culturali aperti al pubblico.

    A Tenerife ci sono 7 fari al momento slegati dall’Autorità Portuale, tra questi il faro di Anaga, risalente al 1862, il faro di Punta Hidalgo, unico nel suo genere poiché costituito di una miscela di cristalli derivati da materiale lavico e il faro del Teno, con la sua caratteristica facciata a righe orizzontali bianche e rosse.

    Quale sarà il destino di questi autentici gioielli del passato?

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