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    Spigolature di Andrea Maino agosto 2018

    Do ut des

    Un giorno improvvisamente, nel paese di Bengodi, ogni cittadino giovane o anziano che fosse si svegliò sapendo di recepire un reddito di 100.000 euro al mese. Tutti i mesi.

    Non chiedetemi per quale sorta di magia avvenisse questo. Successe e basta.

    Il signor Bruno, la sera, decise allora di andare a mangiare nel miglior ristorante della sua città. Finalmente poteva permettersi caviale e Champagne, ma quando arrivò al locale vide che non era aperto. Rimase un po’ stupito ma anche deluso per il desiderio infranto.

    Allora si ricordò che era ancora aperto il macellaio dove poteva trovare della Chianina, carne che poteva permettersi solo una volta all’anno. Ma anche questo esercizio aveva la serranda abbassata.

    Ritornò a casa per pensare meglio sul da farsi.

    In fin dei conti con 100.000 euro al mese avrebbe potuto permettersi molte altre cose più piacevoli del caviale o della Chianina, magari andare nell’isola di Honshu e ordinare il manzo di Kobe o più semplicemente alle Canarie per assaggiare le Papas arrugadas con mojo.

    Andò all’aeroporto per prenotare il volo ma non trovò nessuno, né personale al check-in, né hostess, né piloti. Come non trovò poi nessuno all’autosalone dove voleva acquistare una Ferrari, né trovò il dentista, né il benzinaio quando rimase a secco con la sua utilitaria.


    Realizzò come ogni cittadino, avendo 100.000 di reddito mensile, avesse smesso di lavorare. Capì che in meno di 24 ore tutti si sarebbero ritrovati senza servizi, alimenti, aiuti, medici, mezzi di trasporto. Tutti convinti che con quel reddito potevano non lavorare.

    Si chiese allora chi stabiliva il valore delle cose, un valore che era merce di scambio per un “do ut des” che permettesse di vivere. Doveva assolutamente iniziare già dal giorno dopo, per la gente, la cognizione che un’ora del proprio lavoro sarebbe corrisposta a un’ora di lavoro di un altro.

    Capì anche che il potere aveva, nei secoli, fatto in modo che nessuno possedesse la consapevolezza di un benessere semplicemente derivato dal solo proprio lavoro, altrimenti le persone avrebbero chiesto, in cambio di un’ora della propria fatica, un’ora simile a chi li governava.

    O, in altre parole, invece delle banche dovrebbero esistere solo i produttori di ghiaccio per conservare il cibo che produciamo.

    Guai, anche solo per un giorno, far capire il valore dello scambio.

    Forse quando Gesù quando moltiplicò il pane ed i pesci, più che un miracolo, creò disagio al potere non da poco.

    Andrea Maino

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    Renoir, La colazione dei canottieri, 1881

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