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    L’infuocata notte di San Juan

    Il mese di Giugno è un mese all’insegna delle feste della tradizione: tra le tante sicuramente quella che ha più afflusso di pubblico e residenti è l’infuocata notte di San Juan, con i suoi mille e mille fuochi accesi nelle spiagge delle isole quasi ad illuminare a giorno la notte più lunga dell’anno: il solstizio d’estate.

    Con l’arrivo del solstizio d’estate (nell’emisfero settentrionale) le giornate sono più lunghe e calde, poiché il sole è posizionato nel punto più alto del cielo, offrendo i suoi preziosi raggi, creatori di vita. Non sorprende che questo fenomeno astrologico sia commemorato con feste con profonde radici mitologiche.

    La celebrazione ha, quasi in ogni luogo, le sue particolarità ma sempre sul tema del fuoco e sempre con riti per allontanare il male e lasciare il posto al bene, bruciando vecchi oggetti. Così, a San Juan de la Rambla e Garachico, nel nord dell’isola, questa notte magica si celebra con fuochi d’artificio acustici e palle di fuoco fatte di sacchi di segatura. Su molte spiagge di tutta Tenerife si accendono i falò e si aspetta l’alba facendo il bagno, mangiando, cantando ed il tutto condito da riti propiziatori.

    È la notte magica per eccellenza, fatta di miracoli e di guarigioni; la notte dell’amore, in cui tutti i riti e gli incanti sono tanti per realizzare tutto ciò che si desidera.

    E’ una festa pagana dalla radicata tradizione storica, ma deve il suo nome al cristianesimo. Oggi, chi la celebra lo fa con l’intenzione opposta a quella del suo significato originario, quella di rendere omaggio al sole. Ma non è solo nella cultura europea che si contempla la celebrazione del solstizio, ma anche in altre civiltà, come quella Inca, dove si adorava la partenza del sole e i benefici che dava durante i mesi estivi.

    A Punta del Hidalgo, nel nord di Tenerife, si celebra la festa di San Juan prima dell’imbrunire, un gruppo di giovani prende la statua del Santo dalla chiesa del paese e la porta sulle spalle in un luogo in riva al mare che chiamano “il Güigo”.

    Molti sono i riti della notte di San Giovanni, la vigilia del 24 giugno, ma tutti ruotano intorno all’esaltazione del fuoco.

    Infatti, questa è la festa del fuoco per eccellenza, il re del fuoco festeggia nella misura in cui il culto pagano del fuoco è stato conservato più che in altre feste, porta i tuoi vecchi ricordi, foto, vestiti, libri.


    Quando vengono bruciati, si dice loro “addio” e nuove esperienze sono attese con impazienza. Vecchi vestiti, giornali e tutto ciò che rappresenta un brutto ricordo vengono gettati alle fiamme, esorcizzando i cattivi eventi dei dodici mesi precedenti.

    Un’altra usanza legata alla Notte di San Giovanni è la camminata sul fuoco. I devoti preparano sentieri di braci lunghi due metri e larghi un metro e li percorrono a piedi nudi senza subire danni.  (NdR: non provateci a farlo!)

    La festa è accompagnata da balli, cibo e bevande.

    Nel momento esatto in cui il sole illumina l’alba del 24, le acque delle sorgenti e dei torrenti sono dotate di poteri speciali per guarire e proteggere le persone.

    Chi fa il bagno nella rugiada che cade quella notte sarà protetto tutto l’anno (zone alte dell’isola). 

    Camminare nudi con le spalle al mare, guardando la luna, permetterà ai desideri di avverarsi.

    Mettere se stessi sotto un fico con una chitarra tra le mani, imparerete a suonare immediatamente. 

    Uomini e donne single, che all’inizio del 24, sporgendosi dalla finestra di casa, vedranno passare l’amore della loro vita. 

    Bruciare un pezzo di carta dove è stato scritto, quello che si vuole dimenticare, può far raggiungere il benessere durante tutto l’anno. 

    Se una donna si guarda nuda e di spalle ad uno specchio, a mezzanotte e con la luce di una candela, vedrà il momento della sua morte. 

    Chi si alza presto il 24 non passerà il resto dell’anno a dormire. 

    I falò sono realizzati con un “pelele” (bambola di pezza simile a uno spaventapasseri) chiamata “Jua” (per bruciare il Juan).

    Rami di alloro: in alcune isole, la notte di San Giovanni viene celebrata con la collocazione di rami di alloro. Essi sono posti su finestre e porte per portare fortuna e per scongiurare gli spiriti maligni. 

    Cenere, un elemento di guarigione e fortuna: la leggenda vuole che la cenere curi le malattie della pelle e che è conveniente saltare sopra il falò un minimo di tre volte per avere un buon anno. 

    Insomma divertitevi ma non BRUCIATEVI come le streghe!

    Bina Binella

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