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    Contributo basato sul reddito effettivo

    Il 26 luglio, il governo ha approvato un nuovo sistema contributivo per i lavoratori autonomi che si basa sul loro reddito effettivo, invece di consentire a ciascuno di scegliere la propria base contributiva.

    Si tratta di un cambiamento sostanziale rispetto al sistema attuale.

    Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal gennaio 2023 e avrà un forte impatto sul modo in cui i lavoratori autonomi dovranno comunicare le loro variazioni alle autorità fiscali e previdenziali.

    Ad esempio, la dichiarazione dei redditi annuale. A questo proposito, ci si chiede se i lavoratori autonomi saranno obbligati a presentare l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPF).

    I lavoratori autonomi devono presentare la dichiarazione dei redditi nell’ambito del nuovo regime dei lavoratori autonomi?

    La risposta rapida a questa domanda è sì.

    Il nuovo obbligo è contenuto nella prima disposizione finale del regio decreto legge 13/2022, del 26 luglio, che stabilisce un nuovo sistema di contribuzione per i lavoratori autonomi e migliora la tutela in caso di cessazione dell’attività.

    L’articolo 96.2 della Legge 35/2006, del 28 novembre, sull’imposta sul reddito delle persone fisiche, viene modificato come segue: “L’obbligo di dichiarazione è stabilito per tutte le persone fisiche che in qualsiasi momento del periodo d’imposta sono state iscritte, in qualità di lavoratori autonomi, al Regime speciale per i lavoratori autonomi o indipendenti, o al Regime speciale di sicurezza sociale per i lavoratori del mare”.


    In altre parole, ogni lavoratore autonomo deve presentare la dichiarazione dei redditi se in qualsiasi momento del periodo fiscale è stato iscritto al regime speciale per i lavoratori autonomi (RETA).

    Questa modifica legislativa non si applica agli altri casi. In altre parole, i seguenti contribuenti non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi:

    – Coloro che ottengono un reddito da lavoro pieno inferiore a 22.000 euro all’anno.

    – Coloro che hanno ottenuto un reddito pieno da capitale mobile e plusvalenze soggette a ritenuta o acconto, con un limite congiunto di 1600 euro all’anno.

    • Coloro che hanno ottenuto redditi immobiliari figurativi, redditi completi da capitale mobile non soggetti a ritenuta, derivanti da buoni del Tesoro e da contributi per l’acquisto di alloggi sociali o di edilizia sovvenzionata e altre plusvalenze derivanti da aiuti pubblici.
    • Con il limite comune di 1.000 euro all’anno.

    In nessun caso i contribuenti che ottengono esclusivamente redditi pieni da lavoro, capitale o attività economiche, nonché plusvalenze, con il limite congiunto di 1.000 euro all’anno e minusvalenze inferiori a 500 euro, devono dichiarare l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPF).

    Un cambiamento che riguarda il 70% dei lavoratori autonomi.

    Finora, se si aveva un reddito inferiore a 22.000 euro da un solo soggetto o inferiore a 14.000 euro da due o più soggetti, non c’era l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, anche se in molti casi veniva compensato. Con l’entrata in vigore del nuovo sistema, questi minimi scompaiono.

    Tutti i lavoratori autonomi dovranno presentare una dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal loro reddito.

    Ciò significa che, a partire dal 2023, circa il 70% dei lavoratori autonomi, ovvero coloro che guadagnano meno di 22.000 euro all’anno, secondo l’Agenzia delle Entrate, saranno obbligati a presentare una dichiarazione dei redditi. 

    La necessità di un controllo incrociato dei dati con l’Agenzia delle Entrate

    A partire da quest’anno, i lavoratori autonomi dovranno registrarsi sul portale Import@ss.

    Qui invieranno la previsione di reddito per l’anno fiscale, che determinerà la base contributiva su cui saranno tassati secondo i 15 scaglioni previsti dalla legge.

    Per verificare questi dati, la Previdenza Sociale potrà “incrociare” le informazioni con l’Agenzia delle Entrate per vedere se sono vere o meno.

    In breve, se siete lavoratori autonomi, il 2023 è ricco di novità.

    E non solo in termini di nuovo sistema contributivo, ma anche in termini di tassazione.

    Se fino ad allora non avevate presentato la dichiarazione dei redditi perché non raggiungevate i limiti, ora dovrete farlo obbligatoriamente.

    Guido Maistrelli

     

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