Le Canarie rimangono vincolate a un quadro giuridico —la Regione Ultraperiferica (#RUP)— che opera secondo la stessa logica normativa di Parigi, Roma, Berlino o Varsavia, ignorando che questo arcipelago è un territorio fragile, limitato in termini di superficie, vulnerabile dal punto di vista demografico e con un equilibrio sociale estremamente delicato.
Il risultato è un modello che ci impone di aprire le porte, ma non ci permette di costruire finestre di sicurezza.
In quanto RUP non possiamo limitare la residenza, non possiamo restringere l’acquisto di abitazioni agli stranieri e non possiamo dare priorità lavorativa alla popolazione delle Canarie, perché l’UE ci impone il pieno rispetto del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Questo quadro è stato concepito per grandi Stati e ampi territori continentali… non per un paese-arcipelago con 7 isole più l’arcipelago Chinijo e gli isolotti, uno spazio fisico finito e una pressione demografica senza precedenti.
L’equilibrio demografico nelle Canarie è compromesso perché lo stesso status di regione ultraperiferica ci obbliga a competere in condizioni di disparità.
Non possiamo proteggere l’accesso all’alloggio perché il suo acquisto deve essere libero per qualsiasi cittadino europeo.
Non possiamo regolamentare la residenza per evitare il sovraffollamento.
Non possiamo proteggere l’occupazione locale e dare la priorità alla popolazione locale.
Non possiamo ordinare un territorio limitato come se fossimo una comunità continentale con milioni di chilometri quadrati.
Il paradosso che ne deriva è più che evidente, perché ci viene richiesto di assumerci gli oneri di un territorio continentale senza disporre degli strumenti di autodifesa necessari a un arcipelago limitato e sovrappopolato.
Di fronte a questa situazione sorge la domanda essenziale che ogni paese responsabile dovrebbe porsi:
Se non possiamo proteggere la nostra gente, le nostre case, i nostri posti di lavoro e il nostro territorio… che senso ha rimanere dove la nostra realtà non viene riconosciuta?
È giunto il momento di proporre un aggiornamento strategico del nostro rapporto con Bruxelles.
Le Canarie devono passare dallo status di RUP al modello di (Paese e Territorio d’Oltremare ) País y Territorio de Ultramar (#PTU) attraverso un Accordo di Associazione Speciale.
Un quadro giuridico riconosciuto dalla stessa UE dal 1957 che consente di:
Adattare le normative europee alle reali esigenze del territorio.
Proteggere la residenza, l’accesso all’alloggio e al mercato .
Ordinare la nostra economia senza dover applicare integralmente il Trattato sul funzionamento dell’UE.
Difendere le nostre risorse e la nostra biodiversità senza rinunciare alla cooperazione europea.
Questo cambiamento non comporta alcuna rottura, è un atto di saggezza strategica che ci permette di adottare un quadro che riconosce che un arcipelago oceanico non può essere trattato come una periferia continentale.
Si tratta di difendere il futuro di un popolo canario che vive già al limite della sua capacità demografica, economica e sociale.
Nelle Canarie meritiamo un modello giuridico ed economico che ci protegga, ci offra qualità di vita, opportunità di progresso reali, non abbiamo bisogno di un corsetto che allontani la nostra gente.
Apriamo il dibattito. Condividiamolo, partecipiamo e costruiamo insieme la tabella di marcia affinché le Canarie smettano di essere una RUP senza strumenti e diventino un PTU con un futuro.
Tradotto, fonte El Canario Socarròn

