
Fino al 1960, la costa a sud di Los Cristianos era una pianura coltivata a pomodori e tabaiba di fronte al mare.
Due decenni dopo, i cataloghi di Spies, Neckermann e Thomson la proclamavano “la Miami europea”: Playa de las Américas.
Non si trattava di un toponimo ereditato né di un capriccio del rilievo, ma del marchio ideato da un promotore catalano per vendere quella pianura vulcanica come la porta più vicina al “Nuovo Mondo”.
Fino agli anni ’60, la fascia costiera situata tra Los Cristianos e il Barranco del Rey era una pianura agricola (Camisón e Llanos de Troya) coltivata a pomodori e fichi d’India.
Tutto cambiò nel 1962, quando l’imprenditore catalano Rafael Puig Lluvina acquistò 2,3 milioni di metri quadrati per costruire il primo grande complesso turistico balneare nel sud di Tenerife.
Per sviluppare l’urbanizzazione, creò la società Playa de Las Américas S.A. (registro mercantile TF-3395) e battezzò il progetto con lo stesso nome.
Effetto “Nuovo Mondo” nella promozione.- L’agenzia incaricata di vendere i primi pacchetti in Scandinavia consigliò un nome che evocasse modernità ed esotismo.
“Las Américas” rimandava al glamour di Miami Beach e all’idea di viaggiare “dall’altra parte” senza uscire dall’Europa, come spiegava la rivista aziendale di Viajes Insular in occasione del suo 60° anniversario.
Un cenno storico alle rotte atlantiche.- Il Cabildo di Tenerife appoggiò la denominazione perché le Canarie erano state, per secoli, l’ultimo porto europeo sulla rotta verso l’America.
Il blog sul patrimonio di Spring Hoteles lo riassume così: il nome rende omaggio al legame atlantico e “simboleggia una destinazione multiculturale nata dal transito tra i continenti”.
1964 – Il Piano Parziale “Playa de las Américas” viene approvato ad Arona e Adeje.
1966 – Apre l’hotel Tenerife Sol. Gli opuscoli di Spies Rejser annunciano già “Holidays in Las Américas”.
1973 – Il BOE pubblica la concessione di acqua desalinizzata all’urbanizzazione “Playa de las Américas, S.A.”, consolidando il toponimo nella documentazione statale.
Con il boom degli anni ‘80, il nome è passato dai cataloghi dei tour operator alla cartografia ufficiale: l’Istituto Geografico Nazionale incorpora “Playa de las Américas” nelle sue mappe in scala 1:25 000 (1987).
Oggi designa un’area urbana continua che si estende su due comuni (Arona e Adeje) e riceve più di 1,5 milioni di visitatori all’anno.
Franco Leonardi

