I tecnici fissano il modello della “città del quarto d’ora” per raggiungere a piedi o in bicicletta scuole, centri sanitari, luoghi di lavoro e negozi.
Il 35% degli abitanti di Tenerife, poco più di tre su dieci, ha accesso a piedi in 15 minuti ai quattro servizi essenziali: scuole, centri sanitari, lavoro e negozi.
Pochi e non è cosa da poco.
Lo studio sulla sfida demografica del governo delle Canarie colloca l’isola al secondo posto nell’arcipelago per quanto riguarda il rispetto del modello della città del quarto d’ora, ma molto lontano dalla soglia del 75% stabilita dall’Associazione spagnola dei tecnici urbanistici (AETU).
La diagnosi del rapporto regionale stabilisce, in particolare, che il 34,9% della popolazione di Tenerife ha questo tempo di percorrenza a piedi per accedere a spazi fondamentali come centri culturali, sportivi, sanitari o educativi.
La percentuale la colloca dietro Gran Canaria, ma con un voto insufficiente rispetto a quanto raccomandato dall’AETU.
Il concetto di città del quarto d’ora è qualcosa di nuovo, con poco più di cinque anni di vita, che propone un cronourbanismo diverso in cui preservare la qualità della vita richiede altre relazioni tra due componenti essenziali della vita urbana: il tempo e lo spazio.
Si tratta di un’iniziativa direttamente collegata al miglioramento della mobilità e tipica di una pianificazione moderna, la cui proposta è che la maggior parte dei bisogni e dei servizi dei cittadini dovrebbero essere raggiungibili a piedi o in bicicletta in meno di 15 minuti da qualsiasi punto della città.
L’obiettivo è quello di ridurre la necessità di utilizzare l’auto privata per diminuire l’inquinamento e migliorare la qualità della vita dei residenti.
L’isola è, per ora, molto lontana da questo obiettivo.
Tenerife ottiene invece dati “molto positivi” per quanto riguarda l’accesso ai centri sociali, agli spazi liberi e alle aree verdi, raggiunti dal 96,2% della popolazione contro il 91,7% delle Canarie.
In auto, con un tempo massimo di 10 minuti, la copertura sale al 98,1%.
La copertura delle attività quotidiane in auto raggiunge a Tenerife il 96,5% della popolazione, il valore più alto delle Canarie
Per quanto riguarda le attività quotidiane, la percentuale di popolazione con copertura a piedi rappresenta il 38,5%, ben al di sotto della soglia stabilita.
In auto, tale copertura aumenta fino a raggiungere il 96,5%, il valore più alto di tutte le Canarie.
Il trasporto pubblico, gestito in gran parte da Titsa, azienda del Cabildo, copre in media il 77% della popolazione, superando la soglia del 75% dell’AETU.
Tuttavia, molti comuni non raggiungono questa percentuale, evidenziando importanti disparità nella copertura del servizio.
Pertanto, per quanto riguarda l’accesso a piedi agli autobus, soprattutto, o al tram (nell’area metropolitana), spicca il deficit di La Orotava o La Laguna, in entrambi i casi al di sotto del 50%.
Tenerife conta 859.904 veicoli immatricolati, che rappresentano il 47% del totale delle Canarie.
Il rapporto per abitante è di circa 2:1.
L’indice di motorizzazione (veicoli ogni 1.000 abitanti) dell’isola è di 870 (Istac, 2023), superiore dello 0,40% rispetto alla media regionale.
Si segnala il caso del comune di Vilaflor de Chasna, che raggiunge 1.662 veicoli ogni 1.000 abitanti.
Lo Studio sulla Mobilità con big data del Ministero dei Trasporti registra 5.343.343 spostamenti giornalieri, considerando veicoli privati e autobus, pari al 45,35% del totale delle Canarie.
Santa Cruz de Tenerife è il comune con il numero più elevato, 1,2 milioni.
Il rapporto tra spostamenti e abitanti mostra che ogni sei abitanti si genera almeno uno spostamento giornaliero in veicolo privato verso i centri di attività, il che conferma la dipendenza dal mezzo di trasporto privato, esattamente l’opposto della mobilità sostenibile a cui aspira Tenerife.
Lo studio conclude che la mobilità sull’isola riflette una grande variabilità negli spostamenti quotidiani, il che evidenzia la diversità delle attività economiche e residenziali.
Questa distribuzione diseguale si traduce in ruoli diversi tra i comuni.
Tredici fungono da centri di attrazione, grazie alla loro offerta di posti di lavoro, servizi specializzati o attività commerciali; sono le destinazioni chiave della mobilità quotidiana.
Gli altri, fino a 31, fungono da emittenti di spostamenti.
Ciò indica che una parte importante della popolazione risiede in zone con una minore offerta di servizi e opportunità di lavoro.
Santa Cruz è il comune con il maggior volume di spostamenti in uscita, il che potrebbe indicare una discrepanza tra l’offerta residenziale e le opportunità lavorative o di servizi nella capitale.
Ciò sarebbe correlato alle zone dormitorio o alla saturazione di alcune aree, che spinge a cercare alternative altrove.
La mobilità è una sfida a breve e medio termine a Tenerife.
Non sembra vicina la data in cui potrà essere definita sostenibile.
Bina Bianchini

