Un itinerario alla scoperta dei sapori dell’isola colombina per conoscere la sua cultura, il suo paesaggio e la sua identità attraverso il palato.
A La Gomera, ogni boccone è un richiamo al passato e ogni sorso un’affermazione di identità.
Quest’isola rotonda e scoscesa, dove i barrancos sembrano disegnati a mano libera e la vegetazione si aggrappa al suolo come chi custodisce un segreto, è anche una terra che si racconta attraverso il palato.
Al di là dei suoi sentieri e dei suoi paesaggi, La Gomera si comprende intorno alla tavola, attraverso i suoi piatti tipici e i suoi prodotti tradizionali.
Con una superficie di appena 370 km², La Gomera ospita una diversità paesaggistica e culturale impressionante.
Le sue ripide gole, le sue foreste millenarie e le sue valli coltivate costituiscono un ambiente in cui la storia si intreccia con la natura.
La presenza del Parco Nazionale di Garajonay, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1986 e Riserva della Biosfera dal 2012, testimonia la ricchezza ecologica di quest’isola, mentre comuni come San Sebastián, Hermigua, Vallehermoso o Agulo ci raccontano il suo passato aborigeno, coloniale e agricolo.
In questo contesto geografico e culturale così singolare, la cucina di La Gomera emerge come espressione essenziale della sua identità.
Non si tratta solo di ciò che si mangia, ma di come, quando e da dove proviene.
Ogni prodotto tipico e ogni ricetta tramandata consentono di tracciare una mappa sensoriale dell’isola: un viaggio in cui il gusto guida il percorso e ogni tappa è un’occasione per scoprire l’autenticità.
A La Gomera, i sapori si trasmettono come storie tramandate.
I prodotti tipici dell’isola sono una parte fondamentale della storia di un territorio che ha saputo resistere con ingegnosità, preservare la propria identità e celebrare la quotidianità attraverso la tavola.
Al di là del loro valore nutrizionale, questi sapori sono la testimonianza vivente di una cultura che si è cucinata a fuoco lento per secoli.
Uno dei grandi simboli dell’isola è il miele di palma, prodotto a partire dal guarapo, la linfa fresca che si estrae dalla palma canaria (Phoenix canariensis), attraverso un processo completamente artigianale che è rimasto intatto per generazioni.
Il risultato è uno sciroppo denso e scuro, dal sapore dolce e con note leggermente tostate, presente sia nella ricetta tradizionale che nella cocktaileria contemporanea e nell’alta cucina.
Da questo prodotto nasce il gomerón, una bevanda rappresentativa dell’isola che combina acquavite di uva con guarapo.
Dolce e forte allo stesso tempo, viene servito come digestivo o aperitivo ed è comune in qualsiasi celebrazione tradizionale.
È inevitabile pensare a La Gomera senza ricordare l’almogrote, una delle preparazioni più emblematiche della cucina delle Canarie.
Questo condimento intenso e saporito nasce dall’esigenza di utilizzare il formaggio che era ormai troppo duro per essere consumato da solo.
Così, quella che era iniziata come una soluzione casalinga è diventata un punto di riferimento della cucina di recupero che caratterizza l’arcipelago.
La tradizione pasticcera dell’isola conserva anch’essa un posto nella memoria collettiva.
Dolci come i biscotti burras, i bollos o i rosquetes de manteca continuano ad essere preparati in panetterie a conduzione familiare con decenni di storia.
Ognuno di questi bocconcini rappresenta un modo di intendere il tempo, la cura e il valore del fatto a mano.
Laboratori come Mimila a Playa Santiago, La Rama a San Sebastián o Ibo-Alfaro Carmita a Hermigua mantengono vive le ricette più tradizionali.
Il gofio, parte integrante della dieta dell’isola, conserva un posto centrale come alimento e come emblema.
A La Gomera, la macinazione artigianale sopravvive ancora in mulini come quello di Imendi o Gofio Gomero, rinomati per la qualità delle loro miscele.
A colazione o a cena, come escaldón o come dessert, il gofio è versatile, umile e parte integrante della nostra cultura.
E insieme ad esso, i formaggi di La Gomera: freschi, stagionati o semistagionati, prodotti con latte di capra o misto.
La loro consistenza e il loro sapore rivelano l’origine e il sapere.
Non è un semplice accompagnamento, ma un ingrediente centrale della ricetta dell’isola, protagonista di piatti come la torta di cagliata o lo stesso almogrote.
Un altro protagonista di questa dispensa isolana è il vino, vero riflesso e testimone del paesaggio e della storia di La Gomera.
Sull’isola, i vigneti sono situati su terrazze scavate in ripidi pendii, note come bancales, dove ogni vite è l’eredità dello sforzo e della tradizione di generazioni che hanno saputo adattarsi a un terreno esigente e singolare.
Tra le varietà coltivate spicca la Forastera Gomera, originariamente chiamata Forastera Blanca e conosciuta anche a La Palma come Albillo Forastero, che copre la maggior parte dei vigneti dell’isola.
Quest’uva bianca autoctona dà origine a vini giovani dal profilo floreale, freschi ed equilibrati, che vengono prodotti sia in monovitigno che in assemblaggi con altre varietà delle Canarie.
Questo sistema di coltivazione, dichiarato “eroico” dal CERVIM (Centro di Ricerca, Studio, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione della Viticoltura di Montagna), non solo garantisce la qualità del vino, ma conserva anche un paesaggio culturale unico che trasmette identità, tradizione e rispetto per l’ambiente.
Esplorare l’isola significa anche sedersi a tavola.
In ogni comune, la cucina locale diventa un’estensione del paesaggio, un’occasione per assaporare l’identità di La Gomera attraverso l’ospitalità delle sue cucine.
Ristorante Camping La Vista
Nel cuore del Parco Nazionale di Garajonay, questo ristorante è un piccolo tesoro a El Cedro. Con vista sul monte e un’atmosfera accogliente, offre piatti che sanno di casa: zuppa di crescione, ceci, carne fiesta, pesce alla griglia o mousse di gofio. Il vino, servito alla spina o in bottiglia, proviene da viticoltori locali. Mangiare qui è vivere un’esperienza che unisce paesaggio, tradizione e sapore.
Ristorante Casa Efigenia
Nel borgo di Las Hayas, vicino al Parco Nazionale di Garajonay, Casa Efigenia è una vera e propria istituzione sull’isola. Questo ristorante rende omaggio alla cucina locale, ai prodotti dell’orto e alla saggezza popolare. Doña Efigenia Borges, con oltre mezzo secolo di esperienza, offre escaldones, mojos, zuppe e stufati di verdure. Senza menu e senza fretta, qui si gode del fuoco lento e delle lunghe cotture.
Ristorante Casa Conchita
Situato nella campagna di Arure, a soli cinque minuti dall’Alto del Garajonay, Casa Conchita è una tappa frequente per escursionisti e visitatori. Con un’atmosfera rustica e accogliente, offre piatti tradizionali come scalden, zuppa di crescione, patate rugose e carne di capra. I suoi dolci fatti in casa, molti dei quali preparati con miele di palma, concludono in modo brillante un’esperienza gastronomica autentica e legata al paesaggio.
Ristorante Las Chácaras
Autenticità e carattere definiscono questo locale a conduzione familiare situato a Hermigua. Con prodotti locali e ricette tradizionali, il suo menu include almogrote, zuppa di crescione, ceci, polpo, carne di capra e dolci fatti in casa come il quesillo o la leche asada. La sua terrazza offre una vista sulle montagne e il suo rapporto qualità-prezzo lo rende una tappa apprezzata dai visitatori.
Ristorante Roque Blanco
Situato vicino al bacino idrico di Las Rosas ad Agulo, questo ristorante combina un ambiente privilegiato e una buona cucina. Chicharrones con gofio, zuppa di crescione, filetto alla griglia o ceci fanno parte di un menu che brilla anche per i suoi dolci fatti in casa e per il caffè locale. Il vino della casa accompagna un pasto generoso e genuino, proprio come questa isola: autentica, accogliente e ricca di sapori che invitano a tornare.
Bina Bianchini

