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    L’aumento dei prezzi dei prodotti di base fa lievitare il costo della spesa nelle Canarie

    Carne bovina, uova, legumi e ortaggi freschi, pesce, caffè e cacao hanno subito un aumento dei prezzi ben superiore alla media, fino al 15% nell’ultimo anno.

    I prodotti che compongono il paniere della spesa nelle Canarie sono aumentati di prezzo nell’ultimo anno, in alcuni casi ben al di sopra della media generale dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che ad agosto è aumentato del 2,2% nelle isole rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, rimanendo al di sotto della media nazionale, del 2,7%.

    L’Istituto Nazionale di Statistica conferma la percezione diffusa che i prezzi dei prodotti alimentari continuano a salire e che è necessario destinare una quota sempre maggiore del bilancio familiare per riempire la dispensa, il che incide in modo particolare sulle famiglie con minore potere d’acquisto.

    Sebbene i dati globali relativi all’alimentazione indichino un aumento dei prezzi solo dell’1,6%, un’analisi più dettagliata mostra che alcuni prodotti hanno subito un aumento fino al 15% rispetto ad agosto 2024.

    La carne bovina, ad esempio, costa il 13,3% in più, il che significa che, se si prende come riferimento una spesa media di 50 euro al mese per questo prodotto, il suo aumento di prezzo fa sì che oggi il consumatore paghi 6,65 euro in più rispetto a un anno fa, per un totale di 56,65 euro.

    Un altro prodotto di base che ha subito un aumento significativo è quello delle uova, che oggi costano il 12,7% in più.

    Il caffè e il cacao, pur non essendo alimenti di prima necessità, sono quelli che hanno subito l’aumento maggiore: il 14,8% dall’agosto 2024.

    I legumi e gli ortaggi freschi, fondamentali nei menù, hanno aumentato il loro prezzo del 12%, il che significa che, per ogni dieci euro di spesa in questi prodotti, il sovraccosto attualmente pagato è di due euro.


    Ciò che un anno fa costava dieci euro, oggi costa dodici.

    Con aumenti leggermente più moderati, ma comunque superiori alla media, si collocano il pesce fresco e congelato, che è aumentato del 5,9%; il pollo, che costa il 4,6% in più, e la frutta fresca, che paghiamo il 4,3% in più.

    All’estremo opposto, solo pochi prodotti, anche se alcuni molto significativi, come l’olio, che dopo il fortissimo aumento dei prezzi registrato nel 2023 e nel 2024, è diminuito del 34,2% nell’ultimo anno, un sollievo per le tasche dei consumatori.

    Se si considerano gli ultimi quattro anni, prendendo come riferimento il 2021 utilizzato dall’INE, l’aumento medio del paniere della spesa è del 34,1% nelle Isole, con le uova in testa, che hanno registrato un aumento del 71,4%, seguite dallo zucchero, che è aumentato del 58,6%; la carne bovina, che oggi costa il 52% in più rispetto a quattro anni fa; o i legumi e gli ortaggi freschi, che sono più cari del 45%.

    Il segretario generale dell’Associazione dei supermercati (Asuican), Alonso Fernández, sottolinea che sono diversi i fattori che spiegano l’aumento dei prezzi dei prodotti di base, tra cui cita la legge sul benessere degli animali, che ha generato un calo dell’offerta, poiché i produttori hanno dovuto ridurre il numero di animali, e cita come esempio il caso delle uova.

    “Le Canarie erano autosufficienti all’80% con prodotti locali e ora saremo al 60%. Ampliando lo spazio necessario alle galline, è necessario ridurre”, spiega.

    Ricorda inoltre che “stiamo subendo le conseguenze del conflitto in Ucraina, a cui si aggiungono i problemi dei produttori di cacao e caffè nei paesi terzi, o l’effetto che sta avendo l’uso dello zucchero per la produzione di biocarburanti, che riduce la produzione per il consumo”.

    Allo stesso modo, allude al continuo declino del Régimen Específico de Abastecimento (REA), che si traduce in minori aiuti all’importazione di prodotti.

    A ciò si aggiunge l’aumento dei costi di trasporto delle merci e la minore offerta, nonché l’imposta AIEM.

    Ciononostante, Asuican insiste sul fatto che i supermercati adeguano i margini e si sforzano di avere prodotti locali sui loro scaffali.

    “I supermercati sono i maggiori consumatori di prodotti locali nelle Canarie e la tendenza è quella di vendere sempre di più. Il nostro impegno è assoluto nel sostenere e pagare il prezzo dei prodotti locali”, assicura.

    Le Canarie registrano il maggiore aumento del costo del cibo nel paese dal 2021

    I dati dell’IPC prendono come base l’anno 2021, un riferimento da cui partire per osservare l’aumento o la diminuzione dei prezzi.

    In quel periodo, le Canarie hanno registrato un aumento generalizzato del 18,5% di quello che è noto come costo della vita, una cifra simile a quella nazionale, pari al 18,8%.

    La voce che ha registrato l’aumento maggiore in questi quattro anni è, con un netto distacco, quella dei prodotti alimentari e delle bevande, che sono aumentati del 34,1% nelle isole, posizionandosi al primo posto nel Paese, dove, in media, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 31,5% in quattro anni.

    Già alla fine del 2022 è iniziata la scalata, ma è stato nel febbraio 2023 che i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 18% su base annua, raggiungendo il massimo.

    Da quel momento in poi, gli aumenti sono stati leggermente più moderati, fino ad agosto dello scorso anno, quando hanno iniziato a contenersi, il che non significa che i prezzi siano diminuiti, ma che sono cresciuti a un ritmo inferiore, al di sotto della media nazionale.

    Bina Bianchini

     

     

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