La reputazione del turismo perde punti nelle Isole Canarie a causa della crisi abitativa e del sovraffollamento
Le lamentele contro il modello attuale e le ardue trattative di lavoro nel settore indeboliscono l’impressione della società canaria sul valore dell’attività per le Isole.
La reputazione del turismo non è al top nelle Isole Canarie.
La destinazione ha ricevuto 6,7 milioni di visitatori nei primi cinque mesi di quest’anno, la cifra più alta della storia per questo periodo dell’anno.
I turisti hanno portato 10.800 milioni di euro all’economia dell’arcipelago, ma il prestigio del settore ha un effetto contrario e ogni trimestre che passa è più basso.
La percezione che i canari hanno di questa attività è la peggiore mai registrata.
Il motivo? Il discorso che evidenzia gli effetti deleteri del turismo di massa nella regione, il suo impatto sull’accesso agli alloggi e le difficoltà nel raggiungere accordi a livello lavorativo, hanno fatto crollare il loro marchio personale, ossia l’immagine proiettata dal turismo, nelle Isole.
Questo, almeno, è confermato dal Barometro della percezione del turismo, realizzato da LLYC – una società di consulenza globale specializzata in marketing, comunicazione e affari pubblici – che misura il malcontento o il sostegno dei cittadini in base alle pubblicazioni sui social network, ai forum specializzati e ai media digitali.
L’analisi viene effettuata trimestralmente dal 2022 e l’evoluzione dell’immagine turistica nelle Isole Canarie, ma anche nel resto della Spagna, lascia molto a desiderare.
Il settore sta fallendo nell’arcipelago e nel secondo trimestre del 2025 ha ottenuto appena 4,5 punti su dieci.
Per misurare come il sentimento delle Canarie nei confronti della locomotiva dell’economia delle Isole sia stato svalutato, basta guardare i risultati dei trimestri precedenti.
Nel 2022, quando è iniziato il Barometro, la reputazione turistica delle Isole Canarie era a 7,1 con una “B”.
Da allora è sempre rimasta al di sopra di 6, con due eccezioni, l’ultimo trimestre e il periodo tra aprile e giugno 2024, quando la sua reputazione era ancora più bassa, con un 4,4.
Tuttavia, occorre tenere presente che ci sono fatti che hanno caratterizzato entrambi i periodi e che potrebbero aver influenzato i messaggi e le pubblicazioni – su cui si basa questo barometro per misurare la temperatura del settore – ad avere un pregiudizio negativo più marcato.
Il primo di questi è che sia nel 2024 che nel 2025 ci sono state manifestazioni critiche nei confronti dell’attuale modello turistico.
Le loro principali lamentele coincidono con quelle trasmesse dall’indicatore della società di consulenza LLYC: una scarsa ridistribuzione della ricchezza generata dal settore, una crisi abitativa e un forte impatto sulle infrastrutture, sui servizi e sull’ambiente dell’arcipelago.
Il secondo trimestre di quest’anno ha coinciso anche con uno dei periodi di maggiore instabilità lavorativa nel settore alberghiero e della ristorazione, con uno sciopero nel bel mezzo della settimana di Pasqua.
I sindacati e i datori di lavoro di entrambe le province hanno condotto dure trattative, in quanto i sindacati hanno chiesto aumenti salariali e miglioramenti sociali per i lavoratori del turismo.
E per capire come questi fattori si siano insinuati nei messaggi analizzati – 23.296, il 75% in più rispetto al trimestre precedente – è sufficiente osservare gli argomenti che hanno causato il maggior volume di messaggi.
Quelli relativi alle questioni occupazionali sono stati i più numerosi, pari al 13% del totale.
Seguono quelli che il Barometro raggruppa sotto la voce tourismphobia, ossia quelli legati ai messaggi contro il turismo di massa e che riflettono il crescente malcontento della popolazione locale nei confronti del modello attuale, che considera insostenibile e dannoso per la qualità della vita e l’ambiente.
Anche l’accesso all’alloggio e i problemi che i residenti delle Canarie devono affrontare attualmente per trovare una proprietà che diventi la loro casa – sia essa di proprietà o in affitto – dominano gran parte del discorso anti-turistico.
Secondo il Barometro, il turismo di massa ha avuto un impatto significativo sul mercato immobiliare delle Canarie.
L’espansione delle case vacanza e la domanda straniera hanno fatto lievitare i prezzi.
Ma non tutta la crisi degli alloggi può essere imputata al settore turistico.
E cosa sta succedendo nel resto della Spagna? L’evoluzione della media nazionale è stata molto simile a quella delle Isole Canarie.
La Spagna fallisce con 4,7 su 10 nella sua percezione del turismo, secondo i dati del secondo trimestre del 2025.
Si tratta del peggior punteggio dall’inizio di queste misurazioni nel primo trimestre di tre anni fa, quando ottenne una “B” (7,2).
Con la gentrificazione, la sicurezza e il sovraffollamento sono i principali argomenti di conversazione e preoccupazione per il turismo.
Infatti, dal 2023, la gentrificazione, intesa in questo caso non tanto come perdita della vita di quartiere, ma come problema di accesso agli alloggi, è stata la questione in più rapida crescita.
Bina Bianchini19

