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    Le Canarie mettono fine al limbo dei camperisti con una norma accolta con favore da tutte le parti

    Il governo delle Canarie ha avviato il percorso per porre fine al limbo in cui si trovavano le aree di campeggio, i camperisti e i caravanisti dell’arcipelago con una bozza di regolamento accolta con favore da tutte le parti e sottoposta a consultazione pubblica.

    In una conferenza stampa, sia l’assessore regionale al Turismo e all’Occupazione, Jéssica de León, sia i rappresentanti di diverse associazioni di campeggiatori e caravanisti delle Canarie hanno espresso la loro soddisfazione per la “pietra miliare” che rappresenta questa bozza, che ora sarà arricchita dai contributi dei cittadini.

    Il direttore generale dell’Assetto Turistico, Miguel Ángel Rodríguez, ha sottolineato che “ci sarà sicurezza giuridica per tutti, per gli utenti, per gli imprenditori, per le amministrazioni pubbliche e, soprattutto, ci sarà pianificazione”, riuscendo così a proteggere anche il fragile territorio insulare.

    Un territorio e un patrimonio naturale che oggi soffrivano di “gravi problemi” a causa dell’assenza di una regolamentazione di questa forma di turismo.

    Il nuovo regolamento mira quindi a disciplinare quelli che sono stati definiti “strutture turistiche ricettive all’aperto”, poiché la legge sul turismo delle Canarie non contempla questa forma di turismo e l’unico modo per intervenire era quello di dotarle di questo carattere specifico, secondo Rodríguez.

    Il direttore generale ha sottolineato che, data la situazione attuale, il “campeggio libero non può più essere una realtà nelle Canarie”, quindi questa norma sarà “una delle pietre angolari del nuovo modello turistico” dell’arcipelago, per cui la regola d’oro sarà la pianificazione, la valutazione ambientale, le norme, l’accessibilità e la competitività di questo tipo di spazi.

    Sebbene attualmente il campeggio libero fosse già vietato nell’arcipelago, la verità è che non veniva applicato a causa dell’ignoranza degli agenti o delle amministrazioni locali, e con questa norma si spera di poter definire ogni categoria nel miglior modo possibile per garantire la certezza giuridica.

    Il direttore generale dell’Assetto Turistico ha approfondito la questione, affermando che l’Esecutivo non poteva “continuare in una situazione di vuoto amministrativo” rispetto a questa modalità così diffusa tra la popolazione delle Canarie, alla quale fino ad oggi era stata “voltata le spalle”.


    Durante i primi cinque anni, una volta approvato il regolamento, i comuni potranno abilitare aree che non avranno lo status di strutture ricettive turistiche secondo il modello sviluppato dal regolamento, ma che potranno essere utilizzate per lo svolgimento di questa attività in modo ordinato, anche se al di fuori di queste aree transitorie non sarà possibile agire liberamente.

    “Tutti dobbiamo dare prova di responsabilità”.

    Categorie in stile alberghiero e sistema a punti

    Il regolamento stabilisce anche una serie di categorie per le strutture che saranno create a seguito della norma, che sono state rese il più flessibili possibile in modo che ogni isola possa stabilire i propri criteri per l’assegnazione delle stelle alle zone di campeggio e pernottamento, sul modello degli hotel e degli appartamenti.

    A tal fine, sarà previsto un sistema a punti che verranno assegnati in base ai servizi offerti da queste strutture: piscine, supermercati convenzionati, attività complementari o dimensioni della superficie, tra le tante altre cose.

    “Si tratta di un modello flessibile che consente agli imprenditori di progettare la struttura migliore in base alla sua ubicazione e alla domanda dei turisti”, ha spiegato Rodríguez.

    Il rispetto degli standard stabiliti dalla normativa sarà supervisionato dall’Ispettorato turistico del Governo delle Canarie, mentre la violazione della pianificazione territoriale sarà di competenza del Dipartimento responsabile o addirittura dei Cabildo insulari competenti.

    La consigliera de León ha assicurato che questo è “il nascere di una nuova modalità turistica nell’arcipelago”, ringraziando al contempo il lavoro congiunto “durante mesi” delle associazioni di caravanisti e campeggiatori.

    De León ha insistito sul fatto che sono state prese in considerazione tutte le precisazioni di questi enti, ottenendo in questo modo “un testo consensuale”.

    A nome dei gruppi, sia il membro dell’ACAT Canarias, José Domingo Rodríguez, sia quello della Plataforma de Autocaravanas Autónoma (PACA), Jesús Gallardo, hanno accolto con favore l’entrata in vigore di questa normativa perché rappresenta “la prima pietra di un grande muro che dobbiamo costruire tutti insieme per creare una rete come quella che esiste nella penisola”.

    Hanno sottolineato che la legge, nata nell’arcipelago, “non è discriminatoria, non è stata arbitraria e dal punto di vista del settore ha fatto fare molti anni avanti rispetto a quanto c’era qui prima”.

    Michele Zanin

     

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