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    Le cinque tradizioni delle Isole Canarie che più sorprendono il resto della Spagna

    Foto di Rich Jacques

    Alcune di queste attività sono simili in altre parti del Paese, ma ce ne sono alcune che sono esclusive delle Isole.

    Nelle Isole Canarie esistono diverse attività, provenienti soprattutto dall’allevamento e dall’agricoltura dei secoli scorsi e in alcuni casi anche dagli stessi Guanci.

    E tutte sono sopravvissute nel tempo grazie all’interesse dei promotori della difesa del patrimonio culturale dell’arcipelago.

    Questo tipo di attività si svolge in tutte le isole, soprattutto nelle scuole, dove c’è anche un certo interesse a mantenere vive le tradizioni più patriottiche.

    Se nell’arcipelago sono più o meno conosciute, fuori dalle isole non è così comune scoprire in cosa consistono e, come nel caso del salto del pastore, ce ne sono altre che sorprendono i visitatori delle isole. 

    Cucaña

    È un gioco tradizionale delle Canarie che consiste nel muoversi su un tronco o un bastone ricoperto da una sostanza scivolosa. L’obiettivo è raggiungere l’estremità opposta del tronco per vincere un premio.

    La cucaña affonda le sue radici nei primi tempi della colonizzazione, quando iniziò a essere giocata sulle isole. Fu introdotta in Spagna da Napoli nel XVI secolo ed era praticata esclusivamente da uomini. Si pensa che possa essere legato a riti di fertilità, dato l’aspetto fallico del tronco.


    Questo gioco, noto anche come palo ensebado o palo engrasado, è praticato in diversi Paesi del Sud America, nelle Filippine e in alcune regioni della penisola iberica.

    Salto del pastore

    È un gioco che affonda le sue radici nella lunga tradizione delle Isole Canarie, che affonda le sue radici negli spostamenti dei pastori attraverso la difficile topografia delle isole. 

    Questi pastori, aiutati da una lancia simile a quella usata nel combattimento con la clava, svilupparono abilità che permisero loro di muoversi su terreni impervi come barrancos e scogliere.

    L’origine di questa attività può essere fatta risalire alla necessità dei pastori aborigeni delle isole di muoversi agilmente su terreni accidentati nella loro vita quotidiana. 

    Utilizzavano un lungo palo, lavorato per consentire una presa salda e talvolta con una punta affilata per conficcarlo nel terreno. Più tardi, con l’arrivo della conquista, questo bastone incorporò elementi metallici. 

    Nel 1994 sono stati fondati i primi club di salto o “jurrías” con lo scopo di ricercare, insegnare e preservare questa tradizione. 

    Nel 2001 è stata fondata la Federación Canaria del Salto del Pastor per promuovere questi valori.

    Il salto del pastore viene praticato sia come esibizione che in competizioni, dove si misurano le distanze o si cerca la precisione cercando di inchiodare il regatón a una moneta. 

    Una tecnica specializzata, nota come “atterraggio morto”, consente ai saltatori di scendere per distanze superiori alla lunghezza dell’asta, senza appoggiare l’asta a terra, il che richiede una padronanza assoluta della frenata. 

    Alcuni esperti possono saltare distanze impressionanti, fino a 8 metri.

    Silbo gomero

    Lingua fischiata con cui comunicavano i primi abitanti dell’isola di La Gomera e che è sopravvissuta fino ai giorni nostri. 

    Nata per colmare le lunghe e profonde distanze dell’isola, è oggi un simbolo della cultura popolare canaria. 

    Dal settembre 2009 è stata inserita dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità.

    I creatori di questa particolare lingua furono i primi abitanti dell’isola di La Gomera, sebbene fosse “parlata” anche a El Hierro, Tenerife e Gran Canaria. 

    Era soprattutto uno strumento indispensabile per i pastori che si trovavano lontani gli uni dagli altri e dai villaggi. 

    Anche se dopo la conquista la lingua degli aborigeni, il guanche, scomparve gradualmente e rimasero solo poche parole, il silbo si adattò alla lingua dei conquistatori, gli spagnoli del XVI secolo. 

    Per secoli ha continuato a essere tramandato da maestro a discepolo, ma questa tradizione è rimasta confinata a La Gomera, dove ha sempre avuto un grande valore sociale e funzionale, essendo un segno di identità e di integrazione per gli abitanti di La Gomera. 

    Tuttavia, e grazie al fatto che non tutti lo comprendevano, in occasioni come durante la conquista o la guerra civile spagnola, è stato utilizzato come lingua segreta per il contrabbando.

    Traino del bestiame

    Il traino del bestiame (arrastre de ganado) è uno sport tradizionale delle Canarie praticato nelle isole di La Palma, Gran Canaria e Tenerife. 

    In questa attività, mucche e tori trascinano un peso variabile a seconda della loro categoria, coprendo un pezzo di terra nel minor tempo possibile.

    Anche se relativamente recente in termini storici, le sue origini risalgono al XX secolo come metodo di selezione del bestiame più adatto al lavoro nei campi o al trasporto di materiali. 

    Nel 1938, il veterinario di La Laguna Pedro López Zumel introdusse questa pratica nelle feste patronali. La Federación de Arrastre Canario, fondata nel 1996, si occupa di regolamentare tutto ciò che riguarda questo sport.

    Il trascinamento viene praticato durante le fiere del bestiame e le feste patronali, dove gli allevatori mettono in mostra i loro animali per dimostrare gli sforzi compiuti nell’allevarli. 

    Riconosciuto nella Legge Canaria dello Sport del 2019 per il suo carattere autoctono, il traino del bestiame è protetto e promosso attivamente. 

    Questa pratica ha delle somiglianze con il trascinamento di pietre da parte dei buoi nei Paesi Baschi, dove vengono trascinate grosse pietre come parte della sfida.

    Lotta canaria

    La Lucha Canaria è uno sport delle Isole Canarie in cui l’obiettivo è far perdere l’equilibrio all’avversario finché non tocca terra con qualsiasi parte del corpo. 

    Si svolge in un’arena circolare utilizzando una serie di tecniche chiamate mañas. 

    Questa forma di lotta affonda le sue radici in epoca preispanica ed è attualmente integrata nella Federazione spagnola di lotta, essendo considerata lo sport tradizionale per eccellenza delle Isole Canarie.

    Gli aborigeni delle Canarie praticavano questa forma di lotta, come testimoniano numerose fonti documentarie. 

    Sebbene si sia evoluta nel tempo, mantiene il suo status di sport nobile. 

    Nel 1527, Viera y Clavijo organizzò un incontro di lotta in occasione della nascita di Filippo II, stabilendo il meglio di tre incontri. 

    Nel corso del XVI secolo, i tornei furono organizzati come una consuetudine tra diverse bande, villaggi o isole. 

    I primi regolamenti furono creati nel 1872 e solo nel 1960 fu stabilito un regolamento organico generale comune per tutte le isole.

    Bina Bianchini

     

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