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    Niente spiagge né disconnessione per le vacanze alle Canarie!

    Questo è ciò che cerca più della metà dei turisti quando viaggia alle Canarie.

    Una valanga di like, hashtag e filtri sta per arrivare in una delle destinazioni preferite per trascorrere l’estate.

    Ciò che non viene raccontato non esiste, o almeno così ci hanno fatto credere. 

    I social network sono diventati la vetrina delle nostre vite e l’estate la loro passerella più affollata. 

    Basta che la temperatura salga per far aumentare anche l’attività su Instagram, TikTok o Facebook.

    Le immagini di tramonti idilliaci, brindisi sulla sabbia o tuffi in piscine con viste indescrivibili si ripetono ogni anno, come se il riposo valesse solo se c’è qualcuno che guarda, condivide o mette un “mi piace”.

    Spiaggia o montagna, hotel o appartamento, in coppia, con gli amici o da soli, la messa in scena è sempre la stessa: il cellulare in mano, l’angolazione perfetta e una descrizione che combini il mood esistenziale con l’emoji giusto. 

    La provincia più “in posa” dell’estate


    Secondo un recente studio condotto da una società di intrattenimento su un campione di 10.000 persone, il 53,7% dei turisti nazionali che quest’estate visiteranno Las Palmas de Gran Canaria lo farà con l’intenzione di condividere la propria esperienza sui social network per “mettersi in posa”. 

    Il rapporto rivela inoltre che Las Palmas de Gran Canaria accoglierà nei mesi di giugno, luglio e agosto un totale di 475.000 turisti nazionali, pari al 2,3% del turismo nazionale e al 10,9% del totale dei visitatori giunti nella provincia nel 2024, secondo i dati dell’Istituto Canario di Statistica (ISTAC).

    L’analisi fa luce anche su uno dei temi più delicati delle isole: l’alloggio. 

    Il 43,5% alloggerà in hotel, mentre il 38,2% in appartamenti turistici e il 18,3% opterà per case di amici o parenti.

    La permanenza media prevista è di 13,6 giorni, con una spesa media di 901,6 euro a persona, che genererà un impatto economico di 386 milioni di euro solo durante l’estate. 

    Questa cifra supera del 21,7% la media nazionale, fissata a 317 milioni, consolidando la redditività e la popolarità delle Isole a livello nazionale.

    Selfie, reel e saturazione

    Quello che per alcuni è un modo per condividere esperienze, per altri è un’abitudine estiva che ha portato delle conseguenze: spiagge affollate, strade intasate e un’ondata costante di cellulari in alto per immortalare ogni sorso di mojito o tuffo. 

    Gli hashtag come #Tenerife (con oltre 120.000 post su Instagram) trasformano l’isola in una cartolina virale, desiderata e replicata, ma anche in un territorio saturo del proprio successo digitale.

    La generazione Z lo riassume con ironia perché dietro ogni immagine perfetta si nascondono levate di all’alba per evitare la folla, code per scattare una foto o luoghi che perdono la loro magia sotto il peso dei flash.

    I social network hanno amplificato la popolarità di angoli nascosti, ma hanno anche alterato l’ecosistema turistico, generando un modello in cui l’esperienza conta meno della sua apparenza.

    Non è tutto rose e fiori, perché esporre in tempo reale la nostra posizione e le nostre attività può compromettere la sicurezza della nostra casa, avvertono gli esperti.

    Michele Zanin

     

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