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    Icod de los Vinos, dove tradizione, storia e natura si fondono

    Foto di Cristiano Collina

    Nel nord di Tenerife, tra paesaggi vulcanici, vigneti secolari e tradizioni che resistono nel tempo, Icod de los Vinos vi invita a scoprire una destinazione dove natura, storia e cultura convivono all’ombra del Teide e sotto lo sguardo millenario del Drago, simbolo eterno delle Canarie.

    Icod de los Vinos è quel luogo nel nord di Tenerife dove la natura colpisce, la storia sorprende e le tradizioni si vivono a fior di pelle.

    Con il Teide come sfondo e il Drago come emblema, qui ogni angolo racconta una storia e ogni esperienza lascia il segno.

    Conosciuta come la Città del Drago, questa destinazione emblematica vi invita a scoprire un patrimonio vivo: strade acciottolate, feste popolari, sapori autentici e, naturalmente, l’imponente Drago, simbolo eterno delle Canarie. Vivete l’autenticità. Sentite Icod.

    Situata nel nord-ovest di Tenerife, Icod de los Vinos è una destinazione che sorprende per la ricchezza dei suoi paesaggi e la sua grande diversità naturale.

    Confina con i comuni di Santiago del Teide, Garachico, La Guancha e La Orotava e occupa una superficie di 95,91 km², il che la rende il nono comune più grande dell’isola.

    Dalla costa atlantica alle pendici del maestoso Teide, Icod de los Vinos si estende su un territorio ricco di contrasti.

    Il suo punto più alto si trova sul Cerro de las Chajoras, a 2.755 metri sul livello del mare, all’interno del versante nord del Parco Nazionale del Teide.


    Icod de los Vinos offre un ambiente naturale eccezionale, con una grande diversità di flora e fauna, molte delle quali endemiche delle Canarie.

    Dalle sue scogliere e foreste di pini canari al Paesaggio Protetto delle Scogliere di La Culata, al Parco Naturale della Corona Forestale e al Parco Nazionale del Teide, il comune ospita oltre il 60% del suo territorio sotto protezione ambientale.

    Visitare il Parco del Drago significa addentrarsi in uno degli spazi naturali più emblematici delle Canarie.

    Al suo interno si erge il maestoso Drago, un esemplare unico di Dracaena draco, simbolo naturale di Icod de los Vinos e dichiarato Monumento Nazionale nel 1917.

    Con oltre 800 anni di storia, è un vero gioiello botanico e una delle icone più riconoscibili di Tenerife.

    Per anni, l’ambiente circostante ha subito importanti alterazioni che ne hanno messo in pericolo la conservazione.

    Tuttavia, dal 1984 un ambizioso progetto di ripristino paesaggistico ha restituito al Drago e al suo ambiente la loro essenza originale.

    Sono stati rimossi gli elementi artificiali, è stata ripristinata la vegetazione autoctona ed è stato progettato un parco completamente integrato con il paesaggio vulcanico, dove si rispetta il rilievo naturale e si ricreano i diversi ecosistemi dell’isola.

    Il parco si estende su una superficie di tre ettari e offre un percorso attraverso la biodiversità delle Canarie attraverso sentieri, segnaletica botanica, canali di irrigazione tradizionali, antichi muri di coltivazione e resti storici come il vicolo del Molino.

    Nel suo percorso, i visitatori attraversano il barranco Caforiño, un elemento naturale che arricchisce il paesaggio e rafforza il legame con l’ambiente originario.

    All’inizio del percorso, i visitatori trovano il vivaio dei dragos, uno spazio didattico che mostra il processo evolutivo di questa specie emblematica.

    Qui è possibile osservare esemplari di diverse dimensioni ed età, il che permette di comprendere meglio lo sviluppo lento e singolare dei dragos.

    Ma al di là del suo valore botanico, il drago è stato avvolto da leggende fin dai tempi antichi.

    Una delle più antiche proviene dalla mitologia greca e colloca l’origine di questa pianta arborea nel Giardino delle Esperidi, un paradiso nascosto che molti associano alle Isole Canarie.

    Lì, un drago a cento teste chiamato Ladone custodiva i preziosi frutti dorati di un albero magico.

    Quando l’eroe Eracle (Ercole) lo sconfisse, da ogni goccia di sangue versata spuntarono i primi dragos.

    Per il suo colore rossastro, la linfa del drago era utilizzata dagli antichi abitanti dell’isola, i Guanci, come medicina naturale e nei riti ancestrali.

    Più tardi, nell’Europa medievale, il cosiddetto “sangue di drago” divenne un prodotto molto apprezzato per le sue presunte proprietà curative e mistiche.

    Ancora oggi il drago continua a suscitare fascino. Visitarlo significa non solo ammirare un monumento vegetale, ma anche secoli di storia, mitologia e tradizione delle Canarie.

    Marco Bortolan

     

     

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