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    La terza gioventù: convivere con l’ipertrofia prostatica

    Un caro amico urologo forgiò anni addietro la definizione della terza gioventù per uno stato di salute sano nella terza età e, andando avanti con gli anni, ho avuto modo di capire meglio la brillantezza della definizione.

    Un uomo su tre dopo i 50 anni deve fare i conti con le conseguenze del naturale ingrossamento della prostata e, finché non ci si fanno i conti, non si capisce quanto il fastidio quotidiano che può provocare possa incidere sul nostro potenziale buon umore,  per non scomodare categorie maggiori come la felicità.

    Non è possibile impedire il fenomeno degenerativo però è possibile comprenderlo e arginarlo.

    La dimensione corretta della prostata è di circa 20 centimetri cubici, data la delicata posizione, in mezzo fra la vescica e il retto, quando si ingrossa inizia la stagione in cui bisogna darle l’attenzione di una prima donna.

    Quando il paziente arriva dall’urologo di solito è un poco più che raddoppiata e il sintomo principale è la difficoltà a urinare.

    A quel punto è necessario valutare tanto l’aspetto funzionale che quello oncologico, che è sempre una causa da tenere in conto in fase di diagnosi.

    Con un esame del sangue chiamato PSA (i cui parametri per livello di età sono ormai stabiliti e di facile interpretazione) e un’analisi manuale per evidenziare la presenza di asperità o granuli si ottiene una prima risposta abbastanza attendibile sotto il profilo oncologico, in seguito, l’immagine che rimandano gli ultrasuoni durante una ecografia, consente di approfondire l’aspetto strutturale e funzionale.

    Per quanto concerne il PSA bisogna tener presente che quando è molto alto non è detto che si tratti necessariamente di un tumore perché anche una prostata molto grossa, trattabile solo chirurgicamente, può dare lo stesso risultato.


    Nessun paziente o quasi nessuno si preoccupa di garantire la propria funzionalità renale con i due litri di acqua al giorno necessari per tenere i nostri reni nella migliore condizione e, in prima istanza, è importante suggerire di iniziare una buona abitudine durante la terapia.

    Fin quando parliamo di un raddoppiamento di volume o poco più, la terapia farmacologica è sufficiente, quando si inizia a parlare di una prostata tre volte più grande del normale, la soluzione chirurgica è la sola via possibile.

    I sintomi classici sono la condizione ostruttiva irritativa quando si fa pipì e la sensazione di aver vuotato la vescica che, di fatto, non corrisponde a verità.

    L’ecografia a vescica suppostamente vuota, a volte, può evidenziare la perdita della capacità di avvertire con esattezza quando è stata svuotata la vescica oppure no.

    I farmaci di elezione per la terapia farmacologica appartengono alla famiglia degli alfa bloccanti che, con irrilevanti differenze sul piano strettamente terapeutico, differiscono gli uni dagli altri per gli effetti collaterali.

    E’ possibile che alcuni possano abbassare la pressione sanguigna mentre è più frequente che altri possano ridurre l’eiaculazione.

    La scelta degli uni o degli altri deve essere studiata passo passo con un feedback continuo con il proprio specialista.

    Nel caso di forte ingrossamento di origine non oncologica si ricorre anche al finasteride e al dutasteride che danno effetti eccellenti ma più a lungo termine.

    Di fatto, la mezza età e la pazienza vanno di pari passo, bisogna prendere l’abitudine di fare periodici controlli del PSA, verificare se si stabilizza o se tende a risalire.

    Se risale, Dio non voglia, bisogna verificare con una risonanza magnetica se siamo dinnanzi all’insorgenza di un tumore o se bisogna cambiare il cocktail dei farmaci per stabilizzare i valori.

    Inutile dirlo infine, la dieta.

    L’alcool è il nemico giurato della prostata  insieme alla carne rossa, su quello non si può proprio trasgredire, accettati e privi di controindicazioni,  frutta, specialmente quella di bosco, il pompelmo e l’anguria, pesce azzurro e pomodori e broccoli.

    Con molta pazienza e un buon professionista che vi copre le spalle, potrete godere della terza gioventù nonostante qualche piccolo inconveniente che fa parte del gioco e non è possibile evitare.

    Dott. Alessandro Longobardi

     

     

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