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    10 insulti che sentirete solo nelle Canarie

    Bisogna chiarire che nelle isole ci sono insulti affettuosi, che sono quelli che, ad esempio, diciamo ai nostri amici e alle nostre amiche come “non fare il papafrita”.

    Nelle Canarie, la diversità culturale e il modo particolare di parlare si riflettono in un ampio repertorio di espressioni proprie.

    All’interno di questo universo linguistico, gli insulti occupano un posto speciale, caratterizzati dall’umorismo, dalla creatività e dal tocco ironico che li contraddistingue.

    Di seguito sono riportati dieci degli insulti più conosciuti nelle isole e il significato di ciascuno di essi, secondo quanto riportato nel Diccionario de canarismos dell’Academia Canaria de la Lengua.

    Papafrita. Definisce chi, dandosi per furbo o esperto, dice o fa molte sciocchezze.

    Tuttavia, non viene solitamente usato in modo dispregiativo, ma come soprannome in situazioni informali tra amici o familiari.

    È uno degli insulti affettuosi.

    Pollaboba. Secondo l’Accademia Canaria della Lingua, è usato per descrivere una persona stupida e/o cretina.


    Machango. Un altro insulto con diversi significati, a seconda del contesto, ma che generalmente si riferisce a una persona poco intelligente e ridicola, cioè uno sciocco.

    Viene anche usato per definire in modo dispregiativo un bambino, o anche una figura umana o animale realizzata senza cura (un pupazzo).

    “Machangada” comprende anche gesti o movimenti buffi o grotteschi, azioni o parole considerate superficiali o poco formali, e comportamenti o commenti di poca importanza, tipici dei bambini.

    Tolete. Il suo significato letterale è l’organo riproduttivo maschile, ma nelle Canarie è usato come termine dispregiativo per esprimere che qualcuno è stupido o sciocco, per descrivere qualcuno vanitoso o ridicolo.

    Chafalmeja. La parola chafalmeja è un termine tipico delle Canarie che allude a una persona dal comportamento informale e irresponsabile, che in termini valutativi dello spagnolo sarebbe definita insensata o imprudente.

    Bocachancla. Questo insulto è rivolto a qualcuno che parla troppo e senza filtri, senza pensare alle conseguenze delle proprie parole.

    Suggerisce una persona indiscreta o che non sa quando stare zitta: un chiacchierone che dice tutto.

    Cachanchán. Può riferirsi a lavoratori inesperti e incompetenti, a persone disoneste o a una persona anziana e decrepita.

    Enclenque. Questo termine è usato per descrivere qualcuno debole o fragile, sia fisicamente che emotivamente.

    Suggerisce una mancanza di forza o resistenza.

    Bobomierda. È usato per insultare qualcuno che è considerato sciocco o stupido.

    È molto tipico nelle isole e prende il senso dalle due parole che lo compongono: bobo, che significa sciocco, e mierda, aggiungendo un’enfasi dispregiativa.

    Jocicudo. Si dice di una persona estremamente ficcanaso o curiosa e pettegola, ma si riferisce anche a chi fa smorfie di disgusto.

    È usato anche come verbo: jociquear (si pronuncia generalmente josiquiar). In questo senso, significa ficcanasare, spettegolare.

    Bina Bianchini

     

     

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