Ultimamente sto approfondendo le varie patologie la cui insorgenza, numeri alla mano, deve essere necessariamente correlata alla recente stagione del covid19.
La casistica che continuo a veder passare nel mio studio medico pone in risalto fra le tante possibili conseguenze del vaccino, alcune patologie che solo i più oltranzisti sostenitori dell’andrà tutto bene e dei balletti negli anditi degli ospedali, si ostina a considerare patologie dalle origini ancora da definire .
Nei prossimi articoli farò una breve carrellata riassuntiva delle più comuni.
Oggi vi parlo della trombocitopenia indotta, è un fenomeno molto simile alla trombocitopenia indotta da eparina che in medicina si conosce ormai bene.
L’eparina, farmaco indispensabile dopo un intervento chirurgico, determina la diminuzione delle piastrine attraverso la formazione del cosiddetto fattore PF4 con lo scopo di impedire la formazione di coaguli dopo l’intervento.
Può avvenire che l’organismo scateni una reazione autoimmune e produca un anticorpo anti PF4 innescando un procedimento che porta all’aggregazione delle piastrine, il calo del numero complessivo delle stesse, e un incremento della possibilità d’incorrere in una trombosi sia venosa che arteriosa.
Anche i più ostinati profeti dell’andrà tutto bene pubblicano ormai studi su disturbi protrombotici per i quali è caduto il velo della causa ignota, si definiscono, nelle pubblicazioni del settore medico, trombocitopenie da vaccino anticovid e non più episodi protrombotici atipici.
E’ stata loro riconosciuta una tipicità e una paternità.
Gli adenovirus (come il covid) possono per loro natura legarsi alle piastrine e attivarle e per lungo tempo ci si è trincerati sulla bassa dose di adenovirus presente nel vaccino sorvolando invece sul fatto che si tratta di porre l’obiettivo sul DNA e RNA presenti nel vaccino che innescano relazioni a lungo termine con il nostro corpo e favoriscono la formazione di strutture complesse di PF4 innescando reazioni autoimmunitarie che determinano le condizioni per l’insorgenza di trombosi arteriosa o venosa.
Il test chiave per capire se siamo di fronte a una patologia indotta o no dal vaccino è il test ELISA PF 4 che rileva il tasso di attivazione piastrinica.
Se il paziente non è stato trattato con eparina nelle ultime due, quattro settimane, la risposta è che la formazione di PF4 è determinata da un agente differente presente nel nostro sangue.
Quale, ormai è fuori discussione, benché la reazione blanda del mondo medico non smetta di sorprendermi e deludermi.
Il secondo indicatore significativo è la parte del corpo in cui l’episodio trombotico si manifesta.
Cervello e addome sono altamente tipici di un episodio trombotico da trombocitopenia indotta da vaccino.
Sperando di non dover mai essere coinvolti in prima persona, sapere non guasta mai.
Dott. Alessandro Longobardi

