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    Trasferirsi a Tenerife senza perdersi: app essenziali per i primi 90 giorni

    Tenerife è da tempo nell’immaginario di molti italiani come una meta ideale: un clima mite tutto l’anno, un costo della vita accessibile e una comunità di connazionali solida e accogliente. Questo mix ha alimentato un flusso costante di nuovi residenti, pronti a iniziare un nuovo capitolo sotto il sole delle Canarie. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale può scontrarsi con la realtà dei primi tre mesi, un periodo cruciale fatto di burocrazia, nuove abitudini e la necessità di orientarsi in un contesto inedito. Fortunatamente, la tecnologia offre una bussola digitale per navigare questa fase di assestamento. Ecco una guida pratica agli strumenti e alle app indispensabili per non perdersi.

    1. Casa e affitti temporanei: la prima base

    La ricerca di un alloggio è il primo, fondamentale passo. Per i primi mesi, è saggio optare per un affitto temporaneo che permetta di esplorare l’isola con calma prima di impegnarsi a lungo termine. I portali più noti come Idealista e Fotocasa sono un ottimo punto di partenza, ma la vera miniera d’oro sono spesso i gruppi Facebook, come “Italiani a Tenerife” e le sue numerose varianti locali, dove si trovano annunci diretti da privati e consigli disinteressati.È importante capire le differenze tra le zone: Santa Cruz è il cuore amministrativo e culturale, perfetta per chi cerca una vita cittadina dinamica. La costa sud, con Playa de Las Américas e Los Cristianos, è il centro turistico e della comunità expat, con servizi e divertimento a portata di mano. Le zone interne e i paesi del nord, invece, offrono un’esperienza più autentica e tranquilla, a contatto con la natura e le tradizioni locali.

    2. SIM e piani dati: rimanere sempre connessi

    Appena atterrati, una delle prime necessità è procurarsi una SIM spagnola. Avere una connessione dati stabile è essenziale non solo per rimanere in contatto con amici e famiglia, ma anche per gestire ogni aspetto della nuova vita: usare le mappe per orientarsi, contattare agenzie immobiliari, accedere all’home banking e, per molti, lavorare da remoto. Gli operatori principali come Movistar, Orange e Vodafone offrono una copertura capillare, ma anche alternative low-cost come Digi Mobil o Simyo sono molto popolari tra i residenti per i loro piani dati generosi a prezzi competitivi.

    3. Trasporti e mobilità: muoversi come un locale

    L’isola è ben servita da una rete di autobus pubblici gestita da TITSA. I locali li chiamano affettuosamente “guaguas“. Scaricare l’app ufficiale, ten+Móvil, è indispensabile: permette di consultare orari in tempo reale, pianificare percorsi e acquistare biglietti o abbonamenti direttamente dallo smartphone, risparmiando tempo e denaro. Per i primi tempi, quando la necessità di esplorare è maggiore, un’auto a noleggio può essere una soluzione flessibile. Nelle aree urbane principali stanno prendendo piede anche servizi di car sharing, utili per spostamenti brevi senza l’impegno di un veicolo di proprietà.

    4. Pagamenti e pratiche burocratiche

    Gestire le finanze e la burocrazia è forse lo scoglio più impegnativo. Anche se prelevare contanti da un bancomat è semplice, aprire un conto corrente spagnolo è un passo necessario per affitti a lungo termine e contratti di lavoro. Per farlo, è richiesto il NIE (Número de Identificación de Extranjero), il primo documento da ottenere. Molti servizi municipali (Ayuntamiento) richiedono una “cita previa” (appuntamento) da prenotare online sui loro portali. Sul fronte dei pagamenti quotidiani, l’uso di wallet digitali come Apple Pay e Google Pay è diffusissimo, così come l’app Bizum, integrata nella maggior parte delle app bancarie spagnole e utilizzata per scambiare piccole somme di denaro istantaneamente tra privati.

    5. Sanità e numeri utili

    Il sistema sanitario spagnolo prevede centri di salute pubblici (Centro de Salud) a cui si accede dopo aver ottenuto la residenza e la tessera sanitaria. Molti expat, tuttavia, scelgono di affiancare una polizza assicurativa privata per avere accesso a una rete più ampia di specialisti e tempi di attesa ridotti. Compagnie come Sanitas, Adeslas e DKV sono tra le più diffuse e offrono app dedicate per prenotare visite e consultare referti. È fondamentale salvare sul telefono il numero unico per le emergenze: il 112, valido in tutta Europa.

    6. Gruppi e comunità: creare la propria rete

    Sentirsi a casa non dipende solo da un tetto e un lavoro, ma anche e soprattutto dalle relazioni umane. I già citati gruppi Facebook sono il principale punto di incontro virtuale per la comunità italiana, dove è possibile scambiarsi consigli, organizzare incontri e trovare supporto. Esistono anche associazioni culturali e circoli che promuovono eventi e attività. Non sottovalutare le iniziative di quartiere o le app locali di community, che possono aiutare a conoscere i vicini e a integrarsi nel tessuto sociale del luogo in cui si è scelto di vivere.

    Dalla sopravvivenza alla routine: trovare il proprio ritmo

    Una volta sistemate le questioni pratiche, inizia la fase più bella: costruire una routine e sentirsi parte della comunità. Iniziare a frequentare un corso di spagnolo, iscriversi in palestra o semplicemente trovare il proprio bar preferito per la colazione sono piccoli passi che trasformano un luogo nuovo in “casa”. Per accelerare il processo e conoscere persone con interessi simili, le attività di gruppo sono un catalizzatore eccezionale. Tra le attività che molti italiani usano per tenere vivo il giro di conoscenze ci sono club di lettura, pick-up game di calcetto, quiz serali nei pub e piccole cerchie di carte e poker su app, comode quando orari e distanze non aiutano. L’importante è uscire, mettersi in gioco e creare quei legami che rendono l’esperienza a Tenerife davvero indimenticabile.


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