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    La casa di Franco: rovine ricche di storia

    Foto da commons.wikimedia.org

    Gli appassionati della rete di sentieri della catena montuosa di Anaga conoscono l’esistenza nella zona di El Moquinal di un complesso di edifici che comprende, tra l’altro, una casa padronale con diversi annessi, un patio circolare che un tempo aveva un pergolato, la casa dei mezzaneri e, scavati nella roccia tufacea, alcuni ampi fienili.

    Una fotografia della fine degli anni ’80 ci permette di vedere com’era all’inizio del suo degrado, ma se visitate il luogo uno di questi giorni vedrete le tracce del vandalismo causato dai campeggi e dalle feste rave sulle pareti con segni di incendi, la demolizione di antiche strutture e i rifiuti che dominano l’antica tenuta.

    La gente del posto le dà diversi nomi: casa de La Tosquitacasa de Don Benitocasa Fuset o casa de Franco.

    Qual è quello vero?

    Probabilmente tutti.

    Vediamo.

    Il nome casa de La Tosquita è un toponimo che fa riferimento al materiale lapideo su cui sono costruite le case e in cui, come abbiamo detto sopra, sono stati scavati i magazzini e alcune stanze della casa principale.

    Il nome casa o finca de don Benito non è casuale, poiché poco più in alto troviamo un altro toponimo, Cuadras de don Benito, che fa riferimento allo stesso personaggio.

    Si tratta nientemeno che di Benito Pérez Armas, politico, giornalista e letterato canario, nato a Yaiza (Lanzarote) nel 1871, che fu presidente della Diputación Provincial de Canarias (Consiglio provinciale delle Canarie) e che, grazie ai suoi contatti con il liberale Canalejas, al cui partito apparteneva, ottenne la Ley de cabildos (Legge sui consigli comunali) nel 1912.


    Nel 1914 sposò Elena González de Mesa, originaria della Laguna, la cui famiglia era proprietaria dei terreni circostanti la casa sin dal XVIII secolo.

    Qui costruì la tenuta di campagna, con giardini e stalle per il bestiame, di cui parliamo oggi.

    Pérez Armas morì nel 1937 e la città di Santa Cruz gli ha dedicato una strada.

    Lorenzo Martínez Fuset, nato a Úbeda, nella provincia di Jaén, nel 1899, studiò giurisprudenza a Granada.

    In quel periodo strinse una profonda amicizia con il poeta Federico García Lorca, come dimostra l’abbondante corrispondenza che si scambiarono in quegli anni.

    Grazie a questa amicizia, il poeta gli dedicò uno dei suoi testi in prosa.

    Nel 1920 entrò a far parte del Corpo Giuridico Militare e, dopo un periodo a Melilla, fu destinato a Santa Cruz de Tenerife, dove rimase dal 1921 al 1922.

    Nel 1927 tornò alle Canarie e sposò Ángeles, figlia di Pérez Armas.

    Come procuratore militare si dimostrò estremamente severo nei casi in cui intervenne, tra cui spicca il processo per i fatti di Hermigua del 1934.

    Con l’arrivo di Franco alla Capitaneria delle Canarie, Fuset strinse una stretta amicizia con lui e la sua famiglia.

    Infatti, quando ebbe luogo la rivolta militare e Franco si recò nella penisola, gli affidò la custodia di sua moglie, Carmen Polo, e di sua figlia Carmen.

    Il generale lo chiamò presto al suo fianco per organizzare l’Auditorato di Guerra e l’Auditorato del Quartier Generale dei rivoltosi.

    Questa posizione gli permise di ottenere un grande potere che esercitò con durezza, non limitandosi a solo i compiti giudiziari.

    Nel 1936 ottenne un posto nel corpo dei notai dello Stato.

    Terminata la guerra, tornò a Tenerife dove, dopo aver rinunciato alla carriera militare, esercitò la professione di notaio nella casa della piazza della Chiesa della capitale dell’isola, che era stata di proprietà di suo suocero.

    Fu membro dei consigli di amministrazione di importanti aziende delle isole e arrivò persino a ricoprire la carica di presidente del porto di Santa Cruz.

    Morì nel 1961.

    Dopo la morte del suocero, la casa di El Moquinal passò nelle mani della figlia Ángeles e di suo marito, a cui si attribuisce il ripopolamento di pinus radiata delle Cuadras de Don Benito, la più importante macchia di conifere della cordigliera di Anaga, dove ancora oggi si possono vedere gli effetti devastanti dell’uragano Delta del 2005.

    Martínez Fuset tenne nella tenuta numerose riunioni con i suoi amici, quindi non sorprende che, prima del 1936, Franco la visitasse.

    Sebbene alcuni siano contrari al soggiorno del generale nella casa, la gente del posto la conosce come la tenuta di Franco.

    Dopo un periodo in cui fu occupata da alcune suore, la casa fu gradualmente abbandonata fino a raggiungere lo stato di degrado attuale.

    Sebbene non sia una casa di valore culturale, ha alle spalle una storia sufficientemente importante da essere conosciuta da chi la visita.

    Franco Leonardi

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