
Il tanto atteso nuovo Centro di Sport Acquatici di Tenerife (CDAT) aprirà le sue porte a settembre.
I club federati saranno i primi a usufruire della struttura, mentre il pubblico in generale dovrà aspettare l’ultimo trimestre dell’anno.
I club sono stati informati dei progressi nella realizzazione dell’impianto insulare situato nella Ciudad Turística, prima della sua apertura definitiva.
L’incontro aveva lo scopo di “trasmettere un messaggio di calma di fronte alle informazioni imprecise e demagogiche diffuse dal PSOE”.
Moliné sottolinea che “la messa in funzione del centro non è un compito facile”, soprattutto “se si tiene conto del fatto che l’attuale squadra di governo (2023-2027) ha ricevuto l’impianto senza un modello di gestione”, che, insiste, “è stato necessario definire” sotto la premessa dello Sport per Tutti, che, aggiunge, “può rispondere alla sfera federativa, all’utente libero e al turismo sportivo”.

Nel corso di agosto è stato effettuato un test definitivo con l’impianto vuoto per metterlo al cento per cento, per sapere se il suo funzionamento è ottimale per poi, a settembre, procedere alla messa a punto della piscina e per far sì che i club inizino ad allenarsi.
Nell’ultimo trimestre dell’anno aprirà al pubblico. La struttura sarà gestita dalla società pubblica Ideco e prevede un programma vario di servizi e attività.
In ambito agonistico, il Centro Sportivo Acquatico di Tenerife aspira a diventare un punto di riferimento nella formazione tecnica, così come nell’organizzazione di competizioni o concentrazioni ad alte prestazioni.
Il Consigliere sottolinea che “il Cabildo sta lavorando da mesi allo svuotamento della struttura”.
Tra i compiti svolti ci sono la legalizzazione delle forniture, i bollettini, il controllo della qualità dell’elettricità e dell’acqua, parallelamente alla regolarizzazione dei permessi necessari per l’apertura.
Il consigliere insiste: “Ci vuole tempo per coordinare un lavoro essenziale che spesso non dipende esclusivamente dall’amministrazione dell’isola”.

In questi mesi, è stato approvato anche l’appalto delle attrezzature sportive per la palestra, che sono già in fase di installazione, così come le attrezzature per l’ufficio e il servizio di salvataggio che si occuperà delle esigenze del centro durante l’orario di apertura.
È stata anche stanziata una voce per la manutenzione preventiva e correttiva del centro.
Oltre a svolgere il processo di selezione per l’assunzione del personale di gestione, che ha iniziato a lavorare nelle prime settimane di agosto, per sviluppare le ultime azioni prima dell’apertura definitiva.
Yolanda Moliné conclude: “Le relazioni del Cabildo con il Municipio di Puerto de la Cruz sono molto buone e trasparenti, così come quelle con i club interessati dalla chiusura”.
Dal Comune, il portavoce socialista ed ex sindaco, Marco González, denuncia anche “l’ apatia, la passività e la mancanza di informazione” da parte del Governo (PP-ACP-CC), che “non ha chiesto una soluzione al Cabildo, né ha presentato una proposta di modello di gestione, né ha difeso i club e gli utenti interessati”.
Ha ricordato che “i nuotatori di Puerto de la Cruz non possono allenarsi nel loro Comune da nove anni”di cui almeno 6 è stato lui Sindaco.
La costruzione del Centro di Sport Acquatici di Tenerife ha comportato un investimento di oltre 13 milioni di euro.
Si trova su un terreno di 6.000 metri quadrati nella zona portuale di El Peñón.
Dispone di una piscina olimpionica di 50 metri e di un’altra piscina di 25 metri, di una tribuna per 600 persone, di tre sale di allenamento, di spogliatoi, di uffici, di un’infermeria, di una caffetteria e di un’area polivalente.
Redazione

