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    I consulenti ambientali respingono il progetto alberghiero per Las Teresitas “senza risolvere le carenze” di San Andrés

    Foto di Cristiano Collina

    L’Associazione imprenditoriale dei consulenti ambientali delle Isole Canarie avverte: “Non si può parlare di futuro quando ci sono rifiuti che inquinano la spiaggia, quartieri privi di servizi essenziali e una totale mancanza di alloggi a prezzi accessibili per i giovani e le famiglie che lavorano”.

    Per i consulenti ambientali, il Municipio guidato da José Manuel Bermúdez “ignora che Las Teresitas non è un terreno libero per investimenti privati”, ma “fa parte di un tessuto urbano vivo, con esigenze reali che sono state trascurate per decenni”.

    “Non si può parlare di futuro quando ci sono discariche che inquinano la spiaggia, quartieri senza servizi essenziali e una totale mancanza di alloggi a prezzi accessibili per i giovani e le famiglie che lavorano”, affermano.

    Il suolo pubblico dovrebbe essere utilizzato “per risolvere i problemi pubblici, non per alimentare operazioni immobiliari a fini privati”, afferma l’associazione, che insiste sul fatto che il Consiglio comunale “ha l’obbligo di gestire con una visione per il futuro, non di improvvisare con interessi a breve termine o per scopi elettorali”.

    “Meno fantasie e più gestione. Meno vetrine e più pianificazione. 

    Chiediamo responsabilità, partecipazione dei cittadini e buon governo”, riassumono i consulenti.

    L’associazione riconosce come aspetto positivo del progetto le opere previste per migliorare l’accesso alla zona della spiaggia, la fornitura di parcheggi e il rimodellamento del lungomare, in quanto “potrebbero far parte di un futuro ordinato e funzionale”.

    Tuttavia, avverte che queste azioni “hanno senso solo se integrate all’interno di un Piano Speciale San Andrés – Las Teresitas”, che prevede una soluzione definitiva per i servizi igienici e la depurazione dell’acqua, un accesso garantito e ordinato per i residenti e i visitatori, alloggi pubblici per lo sviluppo municipale, strutture sociali, servizi pubblici e spazi comuni di qualità, e la protezione dell’ambiente costiero “come bene comune, libero e accessibile”.

    L’AECCM avverte che l’assegnazione di terreni pubblici a Las Teresitas agli hotel senza risolvere i problemi strutturali di San Andrés è una “pianificazione urbana irresponsabile”.


    L’ente municipale sta cercando di sbloccare il progetto di sviluppo di Las Teresitas attraverso una piccola modifica del Piano Generale di Sviluppo Urbano (PGOU) della capitale. 

    La bozza di questo piano, emessa nel luglio 2024 e a cui questo giornale ha avuto accesso, propone per questa enclave un hotel con un massimo di 500 posti letto, parcheggi sotterranei e accesso al tram. 

    L’obiettivo è “soddisfare l’indubbio interesse pubblico di questa importante enclave”.

    Questo angolo di Santa Cruz è stato teatro di una delle più grandi bufale urbanistiche delle Isole Canarie: il caso Las Teresitas. 

    Il complotto risale al 2001 e ha portato all’incarcerazione dell’ex sindaco ed ex senatore Miguel Zerolo (CC) per prevaricazione e appropriazione indebita di fondi pubblici.

    Il Comune acquistò dagli imprenditori Antonio Plasencia e Ignacio González un terreno che era già di proprietà pubblica per 52,2 milioni di euro, nonostante fosse valutato 20 milioni. 

    Nell’aprile 2016, è stato progettato un Piano di Gestione Speciale per il lungomare, ma è stato interrotto nel 2017, quando i tribunali hanno annullato il PGO di Santa Cruz de Tenerife per la mancanza di una valutazione ambientale. 

    Ora, una nuova proposta mira a stabilire “una pianificazione che permetta di ottenere un’area di alta qualità ambientale e paesaggistica, fornendo al lungomare le strutture e i servizi necessari per l’uso pubblico”, come si legge nella bozza.

    Il testo elenca i ‘’problemi rilevati’’ a Las Teresitas. 

    In questa sintesi, sottolinea l’assenza di marciapiedi, l’eccesso di veicoli privati, la scarsa conservazione degli elementi del patrimonio e le difficoltà di accesso alla spiaggia. 

    Inoltre, sottolinea che la prominenza delle auto e la disposizione degli attuali parcheggi limitano altri possibili usi compatibili con la spiaggia e il tempo libero.

    In questo contesto, il progetto contempla quattro alternative per lo ‘sviluppo urbano’ di Las Teresitas. 

    L’alternativa 1 prevede lo sviluppo di un parco urbano con parcheggi e aree sportive, ma senza riservare il terreno all’uso alberghiero. 

    Le altre due opzioni includono un hotel. 

    L’Alternativa 4 è il modello “più appropriato” e propone la creazione di un grande parco urbano di fronte alla spiaggia, parcheggi pubblici di superficie, parcheggi sotterranei, un’area sportiva, un’area commerciale “piccola o media”, una linea di tram e un complesso alberghiero.

    Il lotto alberghiero, situato accanto alla Montaña de San Roque, potrà ospitare un hotel a cinque stelle con una capacità massima di 500 posti letto. 

    L’area massima edificabile è di 25.000 metri quadrati per l’hotel e di 15.000 metri quadrati per gli usi complementari. 

    Il documento sostiene inoltre che “l’attività ricettiva rende economicamente conveniente la valorizzazione” dell’area, “rispetto allo stato attuale caratterizzato da un notevole abbandono”. 

    L’Associazione Amici della Natura di Tenerife (ATAN) sostiene che il progetto è “un nuovo attacco” che mira a “mettere al servizio del turismo uno dei luoghi più popolari del Comune, dove gli abitanti di Santa Cruz e il resto dei cittadini di Tenerife trascorrono il loro tempo libero”.

    Di fronte alla raffica di critiche, il sindaco di Santa Cruz de Tenerife, José Manuel Bermúdez, ha risposto che ‘’ci sono persone specializzate nel criticare prima ancora di avere un documento che stiamo per approvare’’. 

    Il leader ha insistito sul fatto che il terreno è pubblico, di proprietà del Comune, e rappresenta una ‘’grande differenza’’ rispetto a qualsiasi altro progetto di sviluppo alberghiero che si sta realizzando nelle Isole Canarie, ‘’che sono progetti privati’’.

    Michele Zanin

     

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