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    Un nuovo modello di volontariato per difendere la costa di Tenerife va oltre la pulizia delle spiagge

    Questo è l’obiettivo dell’alleanza di una ventina di enti pubblici e privati guidati dal Cabildo dell’isola. 

    Una strategia pionieristica di protezione marina “senza precedenti nelle Isole Canarie”, secondo il Dipartimento di Ambiente Naturale, con un orizzonte di tre anni (2025-2028).

    La 1ª Strategia di Volontariato Costiero di Tenerife 2025-2028 è un piano ambizioso che cerca di mobilitare il pubblico in difesa dell’ecosistema marino del territorio. 

    Il documento, redatto con la collaborazione di una ventina di organizzazioni sociali e ambientali, segna “un prima e un dopo” nel modo di intendere il volontariato ambientale.

    L’obiettivo principale è quello di rafforzare e coordinare l’azione dei volontari per la conservazione della costa di Tenerife. 

    A tal fine, la strategia propone la creazione di una Rete di Volontari Costieri, composta da persone formate, impegnate e coinvolte in compiti che vanno dalla raccolta dei rifiuti alla promozione della citizen science. 

    Oltre al documento, una chiamata all’azione e una tabella di marcia per la società civile, affinché diventi protagonista nella protezione del mare.

    La presidente del Cabildo, Rosa Dávila, descrive il volontariato ambientale a Tenerife come “uno stile di vita” e “una parte essenziale del nostro carattere e della nostra identità come isola”. 


    Spiega che tutte le attività legate alla costa e al mare saranno incanalate attraverso la strategia di volontariato, al fine di “coinvolgere il maggior numero possibile di persone” nel compito. 

    L’Assessore all’Ambiente Naturale, Blanca Pérez, sottolinea che la difesa del mare “è una priorità”. 

    Questo nuovo strumento permetterà di coordinare, professionalizzare e rafforzare l’azione volontaria nella protezione degli ambienti marini dell’isola. 

    Le sue principali linee d’azione, spiega Pérez, sono “la conservazione della biodiversità, il recupero e la rigenerazione degli ecosistemi costieri, l’educazione e la sensibilizzazione ambientale”.

    Tre pilastri fondamentali strutturano l’azione diretta: conservazione della biodiversità, rigenerazione e sensibilizzazione. 

    Il primo blocco consiste in azioni come il monitoraggio delle specie marine, il controllo delle specie esotiche invasive e il salvataggio della fauna.

    In secondo luogo, il recupero e la rigenerazione degli ecosistemi attraverso la pulizia delle coste, la risposta a eventuali scarichi o il monitoraggio ambientale.

    Il terzo pilastro è l’educazione e la consapevolezza ambientale, promuovendo programmi educativi, attività di sensibilizzazione del pubblico e volontariato aziendale in collaborazione con aziende e centri educativi.

    In questo contesto, la strategia promuove anche accordi di gestione del territorio, che consentiranno alle associazioni e ai proprietari terrieri delle zone costiere di collaborare alla conservazione attiva di questi spazi. 

    La nuova strategia si allontana e si differenzia dai tradizionali eventi di raccolta dei rifiuti e si impegna in una visione “più profonda e professionalizzata” del volontariato. 

    A tal fine, saranno utilizzati meccanismi come la certificazione delle competenze o la formazione specifica annuale, oltre a risorse digitali che vanno da una biblioteca ambientale a una mappa collaborativa delle organizzazioni e delle attività.

    Uno degli assi innovativi del progetto è la semplificazione delle procedure amministrative, un aspetto che storicamente ha ostacolato gli interventi nelle zone costiere. 

    L’obiettivo è, da un lato, facilitare l’accesso al volontariato ambientale e, dall’altro, garantire la sicurezza legale per le organizzazioni e le persone coinvolte.

    È prevista anche la creazione di una piattaforma digitale per migliorare il coordinamento tra le organizzazioni e facilitare l’accesso dei cittadini alle attività di volontariato, compresi i programmi di citizen science o di volontariato aziendale.

    Per garantire l’efficacia degli interventi, si propone di sviluppare un programma di formazione annuale che includa temi come la biodiversità marina, la blue economy e la gestione delle aree protette. 

    Inoltre, si promuoverà la possibilità di accreditare e riconoscere ufficialmente le esperienze di volontariato, soprattutto per i giovani o per chi è in cerca di lavoro.

    La Strategia di Volontariato per la Costa di Tenerife 2025-2028 non solo segna una pietra miliare nella politica ambientale dell’Isola, ma costituisce anche un modello replicabile per altri territori costieri. 

    Con una visione trasversale, inclusiva e trasformativa, rende il volontariato uno strumento potente per la difesa del mare. 

    Perché la protezione delle coste non è solo un compito delle istituzioni, ma un dovere collettivo. E ora, Tenerife vuole guidare questo cambiamento nelle Isole Canarie.

     

     

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